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martedì 8 febbraio 2011

Antifona "Ave Regina Coelorum"

Con la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, lo scorso 2 febbraio, sono terminati i giorni che ancora ci tenevano legati alla solennità del Natale; secondo la legge di Mosè, infatti, erano necessari quaranta giorni, ad una donna che aveva partorito un figlio maschio, per "purificarsi" e poter di nuovo entrare nel santuario e toccare cose sante (Lv 12). La Vergine Maria, pur essendo rimasta incinta per opera dello Spirito Santo e avendo partorito Nostro Signore Gesù Cristo, si sottomise ugualmente e con docilità alla legge. Durante i quaranta giorni che sono seguiti il Natale, dunque, le ore liturgiche terminavano con l'antifona mariana "Alma Redemptoris Mater", e seguendo la tradizione durante la Messa cantata abbiamo cantato la Missa IX "Cum Jubilo", che è tradizionalmente associata alle solennità e feste della Beata Vergine Maria.
Dopo la Purificazione gioiamo insieme alla Madre di Nostro Signore e Madre nostra con l'antifona "Ave Regina Coelorum", che ci accompagnerà fin quasi alla Pasqua:

«Ave Regina Coelorum,
ave Domina Angelorum.
Salve Radix, salve Porta
ex qua mundo Lux est orta.
Gaude, Virgo gloriosa,
super omnes speciosa:
vale, o Valde Decora
et pro nobis Christum exora.»
«Ave Regina dei Cieli,
ave Signora degli Angeli
Porta e Radice di salvezza
rechi nel mondo la luce.
Gioisci, Vergine gloriosa,
bella fra tutte le donne:
salve, o Tutta Santa,
prega per noi Cristo Signore.
»

Ricorrono in questi versi alcuni titoli della Vergine Santa: Regina del Cielo (mistero che contempliamo tra quelli gloriosi nel Rosario), Radice (in riferimento alla discendenza di Cristo da Davide e alla profezia di Isaia), Porta (titolo presente anche nelle litanie lauretane, porta del cielo), Tutta santa. Il primo verso di questa antifona, inoltre, è riportato nella cintura azzurra in lettere dorate che percorre tutte le pareti del Santuario della Madonna dell'Angelo, sulla parete del coro, anche se nascosto dalla struttura dell'altare. L'antifona si conclude, come le altre antifone maggiori dedicate alla Madonna, con l'invocazione di pregare per noi, suoi figli: in Lei, Immacolata e docile, che non ha disdegnato di sottomettersi alla legge, che ha accettato la sofferenza del Figlio come una spada che le ha trafitto l'anima, troviamo una potente intercessione presso Dio; malgrado la nostra indegnità possiamo confidare nel suo aiuto, perché il Signore ci ascolti.
Ascoltiamo, dunque, l'antifona mariana; prima nella versione gregoriana simplex, quella che cantiamo anche noi tutte le domeniche; ma esiste anche una versione solenne, sempre gregoriana, che possiamo sentire nel secondo video. Infine, in ossequio a quanto dice il Concilio Vaticano II sulla musica sacra (che dopo il canto gregoriano indica la polifonia tra i generi di musica che hanno la dignità per ornare le celebrazioni), una versione di Tomás Luis de Victoria, compositore spagnolo vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.



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