Non è finita: l'articolista tiene a dipingere la visione di una Chiesa con l'acqua alla gola; infatti «monsignor Beniamino Pizziol, vescovo ausiliare di Venezia e responsabile dell’organizzazione della visita di Benedetto XVI, ha scritto a banche, fondazioni e società per chiedere un contributo»; pensate, tale è la situazione di difficoltà della Chiesa veneziana da costringere il vescovo ausiliare a chiedere un contributo, delle elemosine. Un fatto inaudito; che la Chiesa si sostenga con le offerte non solo dei fedeli, ma anche di associazioni o volenterosi istituti di credito: forse qualcuno dei lettori potrà aiutarmi, ma io non ho memoria che in chiesa si sia mai chiesta l'elemosina. Come per un segno dall'alto, sembra arrivare una sostanziale indifferenza: «Ad oggi però pare che nessuno si sia fatto avanti ufficialmente, solo qualche dimostrazione di interesse e niente di più».
Ecco infine l'immancabile conta: «Sono attesi 150 mila fedeli, alla fine potrebbero essere anche duecentomila ma difficilmente saranno di più per la visita del Pontefice anche a Zagabria che di fatto "smorza" l’arrivo dei pellegrini della ex Jugoslavia». Mancano solo i dati della questura, per concludere il consueto braccio di ferro, di stampo sindacale, per conoscere la reale adesione del popolo sovrano alla democratica manifestazione "Messa del papa a san Giuliano".
A concludere il preoccupato articolo ecco il commento di un lettore, dal sapore penitente: «E' proprio questo il Vangelo? E' comodo prendere un impegno e poi dire ai "fedeli"dovreste contribuire. Io.la messa,l'ascolto e la seguo nella mia parrocchia: la celebra sempre il "sacerdote"».
Dato che lo stesso articolista cita l'Heineken Jammin' Festival, che proprio nella stessa zona (il parco san Giuliano) viene allestito negli ultimi anni, vorrei fare un po' anch'io il contabile, se non altro per volontà di emulazione. La visita del papa costerebbe due milioni di euro, e ciò comprenderebbe il costosissimo palco, l'organizzazione (accoglienza, sicurezza etc.) e gli spostamenti, nonché l'offerta delle diocesi per la carità del papa. Allora leggo (dal Quotidiano.net del 20 giugno 2008), a proposito dell'Heineken Jammin' Festival: «L' investimento totale [ha detto Roberto De Luca di Milano Concerti] si aggira attorno ai 5 milioni di euro. Potenziato anche il village attorno ai palchi, che comprenderà aree relax, solarium e una zona dedicata al cinema per il dopo concerto. La novità è l' Extra Cold Truck: un ambiente dove sarà possibile degustare birra spillata a - 8 gradi».
Le diocesi si sono rivolte ai fedeli per il sostegno dei costi (proprio ieri, nella nostra parrocchia come in altre diocesi del Triveneto, si è svolta la colletta); è stato chiesto ai fedeli che, chi avesse voluto e ne avesse avuto la disponibilità economica, avrebbe potuto dare un contributo libero (quindi da zero euro a quello che volevano) da devolvere a questo scopo. Leggo dal sito meetingvenice.it che il prezzo dei biglietti del festival del 2008 erano di 42 euro più diritti di prevendita (biglietto singolo) o di 96 euro più diritti di prevendita (abbonamento). Chiaramente chi non pagava il biglietto non poteva entrare a vedere i concerti (né usufruire dell'accattivante area relax...); vorrei solo ricordare che chi ieri non avesse messo (per volontà o per necessità) nemmeno un centesimo nella busta non è escluso, anzi, è invitato con maggiore forza a recarsi al parco san Giuliano l'8 maggio prossimo. E, sempre a questo proposito, il patriarca e il vescovo ausiliare hanno più volte ribadito (vedi ad esempio questo intervento) che l'invito alla Messa di papa Benedetto a san Giuliano è da intendersi non solo ai praticanti, ma anche ai non praticanti, che certamente, quindi, non hanno avuto il modo di contribuire alla colletta. Questo per rispondere al commento dal sapore penitente che ho citato prima, sul fatto che prima si prende un impegno e poi si chiede ai fedeli di contribuire.
Un altro aspetto, sempre connesso a questa richiesta di contributo: le diocesi hanno deciso di non chiedere un euro agli enti pubblici (leggi comune, provincia, regione...), se non per quei servizi (quali la protezione civile, le forze di polizia etc.) che essi devono garantire nel caso di ogni manifestazione (quindi anche l'Heineken Jammin' Festival); contributi che invece gli stessi enti pubblici devolvono per la realizzazione del festival. Anche per questo è stato richiesto questo contributo volontario (cioè chi vuole dà, chi non vuole non dia) ai fedeli, e che ha un significato ben diverso dal biglietto di un concerto. Quindi dire che "i fedeli si devono pagare la visita del papa" o, peggio, che la devono pagare i contribuenti non è una legittima opinione, è falso; che la gente sia libera di dire il falso è anche vero, basta che si assuma le proprie responsabilità (non necessariamente responsabilità di legge).
Ho fatto fatica a cercare informazioni sui costi dell'Heineken Jammin' Festival (tanto è vero che quelli che ho citato sono i dati del 2008, ma non credo che quelli di quest'anno saranno molto differenti); con grande facilità, invece, si trovano quelle sui costi della visita del papa, con annesse polemiche. Le polemiche sui concerti rock non si vedono spesso sui giornali; questo, sia ben chiaro, non significa che bisogna polemizzare con chi organizza il famoso festival rock. Ma perché quello si è liberi di promuoverlo e la visita del papa no? Molti rispondono a questo interrogativo: "Proprio il papa, vicario di Cristo, va a spendere tutti questi soldi, e la gente muore di fame!". A parte che la gente muore di fame anche quando si balla e si canta con la birra in mano (spillata a -8 gradi!) davanti ai cantanti rock, in ogni caso vorrei citare questo brano dello stesso Vangelo che costoro citano:
«Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre egli stava a tavola. I discepoli, vedendo ciò, si sdegnarono e dissero: "Perché questo spreco? Si poteva venderlo per molto denaro e darlo ai poveri!". Ma Gesù se ne accorse e disse loro: "Perché infastidite questa donna? Ella ha compiuto un'azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me.»
(Mt 26, 9-11)
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