Duomo di Caorle su facebook

domenica 29 agosto 2010

972° anniversario della Dedicazione del Duomo

Domani, 30 agosto, ricorre il 972° anniversario della Dedicazione del Duomo di Caorle. Finito di costruire, secondo le fonti storiche in nostro possesso, nell'anno 1038, non si hanno però notizie della data precisa di consacrazione. Così il vescovo di Caorle Pietro Martire Rusca, il 30 agosto 1665, ha solennemente riconsacrato il Duomo, apponendo alle pareti dodici croci in terracotta, e lasciando a memoria di questo gesto una lapide, inizialmente posta sopra il portone principale e ora spostata sopra la nicchia della Madonna delle Grazie. L'iscrizione recita:

D.O.M.
LEVITAE STEPHANO PROTOMARTYRI
FR. PETRUS MARTYR RUSCA EPUS CONSECRAVIT
MARINO PIZZAMANO PRAETORE MDCLXV III CAL SEP

Non è di chiara comprensione la data indicata su questa lapide, a causa della equivoca posizione dei numeri; nella "Storia di Caorle" di Giovanni Musolino si legge che l'iscrizione completa sarebbe "ante diem tertium calendas septembris" (tre giorni prima del 1° settembre, come era consuetudine nelle date latine), cioè appunto il 30 agosto; lo storico Trino Bottani, nel suo "Saggio di storia della Città di Caorle" ne dà la stessa interpretazione. Altri, come il vescovo di Caorle Francesco Andrea Grassi, il quale però in seguito si corresse, diedero invece diversa interpretazione, e isolarono dal testo "calendas septembris" attaccando il III romano alla precedente data; così si parlerebbe del 1° settembre 1668. La storiografia principale, però, fa pendere l'ago della bilancia sulla prima ipotesi, cioè 30 agosto 1665.
Così domani celebreremo il 972° compleanno del nostro Duomo, cattedrale millenaria e centro naturale della cittadina caorlotta. Cominceremo la solennità liturgica questa sera, alle 18:15, con il canto dei Primi Vespri, e concluderemo domani sera alle 18:30 con la Santa Messa solenne e il canto dei Vespri. In questa cornice di festa si inserisce pure l'incontro con i fratelli Guido e Giampaolo Gusso, nella sala grande del patronato alle ore 20:30, che ci parleranno di Angelo Giuseppe Roncalli e del suo legame con Caorle, prima come patriarca di Venezia e poi come papa Giovanni XXIII.

mercoledì 25 agosto 2010

Comincia la festa quinquennale

Sabato prossimo, 28 agosto, prende il via la festa quinquennale della Madonna dell'Angelo. Preludio ai solenni festeggiamenti di settembre si terrà la cosiddetta peregrinatio Mariae, ovvero il trasporto del simulacro della Madonna dell'Angelo nelle varie chiese del vicariato. Alle ore 15:30 di sabato l'immagine della Madonna verrà portata dal Santuario al rio interno, dove sarà imbarcata sulla caorlina e trasportata all'isola dei pescatori (nella laguna di Caorle) e di qui in Brussa. Segnaliamo anche che, la sera di sabato, il Gruppo Sommozzatori e il gruppo "Amici di Babbo Natale" hanno organizzato la rievocazione dell'antico ritrovamento della statua della Madonna dell'Angelo in mare, con una fiaccolata che partirà dal largo della punta del Santuario fino a giungere alla chiesetta con una luminaria realizzata per l'occasione, e che resterà in fianco alla chiesa fino alla fine dei festeggiamenti.
Il giorno successivo, domenica 30 agosto, il simulacro sarà trasferito a Castello, dove rimarrà fino a tutto il giorno successivo. Martedì 31 agosto sarà la volta di Ca Cottoni e Ca Corniani, mentre giovedì 2 settembre l'immagine sarà trasferita nella parrocchia del Brian. Di qui alla chiesa di Porto Santa Margherita, il sabato successivo, 4 settembre. Poi la Madonna dell'Angelo tornerà in città, fermandosi prima nella chiesa di Santa Margherita (domenica 5 settembre); quindi nella cappella di Sansonessa e di qui nella cappella della casa di riposo "Don Moschetta" (lunedì 6 settembre). Infine martedì 7 settembre sarà accompagnata nuovamente in Santuario, dove il giorno successivo, mercoledì 8 settembre, sarà dato solenne inizio ai festeggiamenti con la processione al Duomo, presieduta dal cardinale Antonio Canizares Llovera.
La versione stampabile del programma è disponibile sul sito parrocchiale, a questo indirizzo.

giovedì 19 agosto 2010

Festa di San Pio X

Ricorre sabato 21 agosto la memoria liturgica di San Pio X, già patriarca di Venezia per dieci anni (dal 1893 al 1903) e in seguito papa dal 1903 al 1914. Nel patriarcato di Venezia è celebrata col grado di festa, proprio per onorare uno dei tre patriarchi che, nel secolo scorso, salirono al soglio pontificio e che, insieme al beato Giovanni XXIII, è salito agli onori degli altari.
Proprio ieri papa Benedetto XVI, nel corso della sua udienza generale, ha ricordato la figura del santo che lo precedette sulla cattedra romana, sottolineando come la figura di questo sacerdote, vescovo e pontefice possa risultare utile per i pastori e per i fedeli della nostra epoca. Papa Benedetto si è soffermato in particolare su alcuni aspetti del suo ministero: in primo luogo sulla stesura del Catechismo (detto, appunto, "di San Pio X"), che egli da sempre auspicò potesse essere unico per tutta la Chiesa e ha poi ricordato la sua riforma della Curia romana e la promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico. Particolare importanza ha dato al motu proprio "Tra le sollecitudini", col quale Pio X ha sottolineato l'importanza di una buona e autentica musica sacra nella liturgia. Non poteva mancare il riferimento alla lettera enciclica "Pascendi Dominici Gregis", sugli errori delle dottrine moderniste nate tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, dottrine che predicavano un minore attaccamento alla Tradizione ed una maggiore autonomia di pensiero in campo di fede; san Pio X condanna queste correnti di pensiero, in maniera molto decisa, riaffermando l'importanza della tradizione e riservando unicamente all'autorità ecclesiastica le materie di fede. La sua vita terrena si chiude nel tetro scenario della Grande Guerra, dopo un appello accorato alla pace, con la sollecitudine del padre verso i figli, il 20 agosto 1914, già in odore di santità.
Caorle è molto legata al santo papa trevigiano; da patriarca di Venezia egli visitò più di una volta la cittadina marinara, e fu molto legato alla devozione alla Madonna dell'Angelo, tanto che gli è dedicato un altare proprio nel Santuario, posto nella cappellina sinistra, con una pala d'altare realizzata dal pittore M. Bressanin nel 1956 che lo ritrae benedicente sullo sfondo caorlotto. In Duomo non mancano i riferimenti a san Pio X; nell'altare maggiore moderno, sul lato sinistro, è stato aggiunto un bassorilievo che lo raffigura, e sul paliotto che nelle grandi solennità lo abbellisce è rappresentato il suo stemma papale, insieme a quello del beato Giovanni XXIII. Recentemente l'archivista del coro, Odone Rossi, ha poi rinvenuto nell'archivio parrocchiale alcuni scritti autografi del patriarca Giuseppe Sarto, con tanto di firma.
Sabato 21 agosto onoreremo in modo particolare la memoria di san Pio X nella Santa Messa delle 8:30, in Santuario.
Cliccando sui collegamenti posti qui sotto potrete vedere e leggere i documenti citati sopra di papa san Pio X:

martedì 17 agosto 2010

Verso la festa di settembre

Dopo la festa dell'Assunta e del suo compatrono San Rocco, Caorle si prepara alla festa quinquennale della Madonna dell'Angelo. Come tradizione le strade si colorano di bandierine variopinte, sui balconi compaiono bandiere e stendardi azzurri che raffigurano la Beata Vergine dell'Angelo. Tutta la città si addobba a festa, il Santuario si illumina così come il suo campanile, mentre quello del Duomo si colora di rosso. Anche il sito parrocchiale e il blog sono colorati di azzurro, il colore tradizionalmente legato alla Madonna.
E' la lunga attesa dell'evento straordinario della festa quinquennale; ma insieme ai segni esteriori non dimentichiamo di prepararci anche interiormente alle festività che ci attendono. Il patriarca Angelo Giuseppe Roncalli, l'8 settembre 1958, proprio un mese prima di essere eletto al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXIII, ebbe modo di partecipare alla solenne festa, culminata con la processione via mare, in occasione del centenario delle apparizioni di Lourdes, e ciò che lo colpì maggiormente furono proprio la devozione e la fede del popolo di Caorle. Rileggiamo le sue parole, dalla lettera inviata all'allora parroco mons. Felice Marchesan:

Folla sempre devota e pia:
giovinezza vibrante di schietta devozione
appresa in casa e portata sù
dallo zelo sacerdotale
presso l'altare.

Quindi prepariamo la città con il fasto e la gioia delle bandierine, degli stendardi e delle luci, ma prepariamo anche noi stessi, perché accompagnare in processione il simulacro della Vergine per le vie della città significhi per noi seguire la Santa Vergine e il suo Divin Figlio nella strada della nostra vita ogni giorno.

venerdì 13 agosto 2010

La festa di San Rocco

Il prossimo 16 agosto ricorre per Caorle la festa di uno dei suoi compatroni, forse il più amato: San Rocco confessore. Nato nel XIV secolo probabilmente a Montpellier, perse in giovane età entrambi i genitori; quindi decise di aderire totalmente a Cristo, vendendo tutti i suoi averi e affiliandosi al Terz'Ordine francescano. Vestiti, poi, gli abiti del pellegrino, decise di recarsi a Roma per pregare sulle tombe degli apostoli; l'iconografia classica del santo, infatti, lo rappresenta sempre con i tradizionali segni che in quei tempi accompagnavano i pellegrini, cioè il bastone, la conchiglia, la borraccia, il cappello. Giunto nella città di Acquapendente, ignorando gli avvertimenti della gente, decise di prestare servizio nell'ospedale locale in favore degli appestati; qui compiva guarigioni miracolose semplicemente tracciando il segno della Croce sugli ammalati. La guarigione che ne accrebbe la fama presso il popolo fu la guarigione di un cardinale, dopo il suo arrivo a Roma, per la quale ancora oggi san Rocco viene invocato per la guarigione dalle malattie più gravi. Verso la fine del '300 comincia quindi il suo viaggio di ritorno in Francia; ma lungo il cammino scopre di essere lui stesso ammalato di peste: così si isola da tutti e si rifugia in un bosco a Sarmato, nelle vicinanze di Piacenza. A salvarlo dalla fame giunse un cane, con un tozzo di pane giorno dopo giorno, come rappresentato nella maggior parte delle raffigurazioni; fino a quando il suo ricco padrone, seguendolo, scopre il rifugio del santo. San Rocco sopravvisse alla peste, e continuò ad operare miracoli presso coloro che ne erano afflitti, tanto che la sua fama si sparse in tutta la nazione. Probabilmente morì prima di far ritorno in patria, incarcerato a Voghera a causa del clima di sospetti di cui era intrisa la politica delle signorie dell'epoca; interrogato non volle svelare la sua identità, ma quando, in punto di morte, si verificarono molti prodigi, il popolo avvisò il governatore della presenza in città del santo pellegrino. Aperta la cella, tuttavia, era già troppo tardi. La data della morte è, secondo la tradizione, il 16 agosto, l'anno è probabilmente compreso tra il 1376 e il 1379.
La devozione a san Rocco era già diffusa anche nel veneziano e a Caorle in particolare, come testimoniano i resti dell'affresco sulla parete laterale sinistra, risalenti al '400; e infatti fu proprio a lui che il popolo e le autorità civili di tutta la Serenissima si rivolsero per scampare all'epidemia di peste che aveva afflitto la città nel XV secolo, e che portò alla costruzione della Scuola Grande di San Rocco, a Venezia, e la traslazione delle sue reliquie nella città lagunare. A Caorle la devozione prese nuovo vigore nel 1686, anche qui per scampare ad un'altra epidemia di peste. Proprio in questa occasione la comunità cittadina e la già esistente Confraternita di San Rocco decisero di costruire una cappella, proprio nella piazza del Duomo, che fu demolita nella prima metà dell'ottocento, dopo che era passata dall'uso sacro a quello profano. Restano i frammenti di affresco con la vita del Santo, sotto il porticato eretto con i restauri del 2000, su quella che doveva essere la parete sinistra dell'antica cappella. In Duomo, invece, è conservata la statua lignea del santo, custodita prima nell'altare di quella cappella fino alla demolizione.
Da quel lontano 1686 ogni 16 agosto la comunità si riuniva per ringraziare Dio e il loro intercessore, san Rocco, per il voto espresso a causa della peste, e questa tradizione durò fino a circa gli anni 80, con una grande processione che portava l'immagine del santo per le vie del paese, listato a festa, poiché il 16 agosto era giorno di vacanza per tutti. Oggi la tradizione si è perduta; forse perché la stagione in questo periodo di agosto è al suo culmine, certamente perché il sentimento religioso è oggi molto affievolito rispetto a un tempo. Ma la nostra comunità intende comunque non dimenticare del tutto questo santo e quello che ha fatto per il popolo di Caorle: come ogni anno, il 16 agosto, sarà celebrata una Messa solenne alle 10:00, in Duomo, per onorare il nostro compatrono san Rocco.

martedì 3 agosto 2010

Indulgenza della "Madonna della Neve"

Il 5 agosto ricorre la memoria liturgica della dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, la più grande chiesa della cristianità dedicata alla Beata Vergine Maria. La sua costruzione risale, secondo la tradizione, ad un evento prodigioso; il 4 agosto del 352 un patrizio di Roma, di nome Giovanni, sostenne di avere avuto in sogno la visione della Beata Vergine Maria, che gli ordinava di costruire una chiesa nel luogo in cui, il giorno successivo, avrebbe visto nevicare. Recatosi quindi il mattino successivo dal papa, Liberio, gli raccontò il sogno, che anche il pontefice disse di aver avuto la notte precedente; in quello stesso istante sul colle Esquilino si verificò il miracolo preannunciato, e papa Liberio tracciò su quella coltre di neve d'agosto il perimetro della futura chiesa dedicata alla Madonna della neve. Nel V secolo, poi, papa Sisto III vi costruì sopra un nuovo edificio (che tuttavia viene chiamata ancora "Basilica Liberiana", in memoria dell'evento prodigioso visto da Giovanni e da papa Liberio) che fu poi arricchito fino all'attuale basilica. Un altare dedicato alla Madonna della neve era custodito anche a Caorle, nella chiesa detta "delle Grazie" costruita davanti al Duomo, che dal 1587 custodì il Battistero.
L'11 luglio dello scorso anno la Penitenzieria Apostolica ha accolto la richiesta del nostro parroco, mons. Giuseppe Manzato, ed ha concesso al Santuario della Madonna dell'Angelo lo "Spirituale Vincolo di Affinità" con la Patriarcale Arcibasilica Liberiana; così ai fedeli che visiteranno il Santuario (nei giorni indicati dal decreto, che potete consultare cliccando qui) è stata concessa l'Indulgenza plenaria allo stesso modo della Basilica di Santa Maria Maggiore; e tra questi giorni vi è proprio il 5 agosto.
Dunque il prossimo 5 agosto sarà possibile lucrare l'Indulgenza plenaria (cioè la remissione di tutte le pene da scontare nel Purgatorio a causa dei peccati commessi in vita); le condizioni sono sempre: essersi confessati (da non più di otto giorni, o col proposito di farlo nei successivi otto giorni); partecipare ad una Santa Messa e comunicarsi; visitare il Santuario, soffermandosi in preghiera davanti al Simulacro della Beata Vergine dell'Angelo, in particolare recitando il Credo e il Padre nostro, invocare l'intercessione della Vergine e recitare alcune preghiere per le intenzioni del papa.
Questo dono dell'Indulgenza (che arriva proprio dopo il Perdon d'Assisi) rappresenta una grande opportunità e un segno straordinario del legame tra il sommo Pontefice e la nostra Chiesa di Caorle, che d'estate è arricchita di centinaia di fedeli in visita alla nostra città.
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