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venerdì 30 aprile 2010

Nuovo libro del patriarca Marco Cè

Verrà presentato martedì 5 maggio nella sala Sant'Apollonia di Venezia il nuovo libro del patriarca emerito, il cardinale Marco Cè, dal titolo "Il cielo sopra la laguna"; il libro raccoglie le riflessioni sui preti della diocesi che hanno svolto il loro ministero nel periodo in cui l'autore ha retto il patriarcato (dal 1979 al 2002), espresse nelle omelie tenute dal patriarca durante i funerali. Con questo libro il cardinale riesce a tratteggiare il carattere della Chiesa veneziana dall'elezione al soglio petrino di Albino Luciani, suo predecessore a Venezia, fin quasi ai giorni nostri attraverso le peculiarità dei pastori che hanno servito le diverse parrocchie.
Tra gli altri, il patriarca ha presieduto le esequie anche dei sacerdoti legati alla nostra parrocchia e a quelle vicine; mons. Felice Marchesan (parroco dal 1939 al 1984), mons. Odino Spolaor (parroco nel 1984 per pochi giorni), mons. Giovanni Fattore (parroco dal 1984 al 1996), e ancora don Giovanni Ghezzo (parroco di Ca' Cottoni dal 1954 al 1988) e don Severino Rossi (che fu cappellano a Caorle).
Il libro sarà presentato, tra gli altri, dal patriarca, cardinale Angelo Scola, il quale nell'introduzione scrive: «Il momento della morte e del commiato terreno con cui la comunità cristiana accompagna il fedele defunto attraverso la preghiera - soprattutto attraverso il sacrificio eucaristico - è un’occasione privilegiata che, non di rado, fa emergere la fecondità, tante volte nascosta, di una vita. Le omelie del Cardinale Marco, raccolte in questo volume, documentano in modo limpido questa verità. La comunità cristiana è sempre più consapevole di trovare la sua origine permanente ed il culmine della propria identità nella celebrazione eucaristica. L’Eucaristia, che accompagna ogni giorno l’affascinante avventura umana, è contemporaneamente memoria e offerta. Nei testi del presente volume il movimento della memoria piena di gratitudine per l’opera compiuta dal Signore nella e attraverso la vita dei Suoi ministri, diventa matura nell’offerta della loro e della nostra vita per la gloria del Padre».

mercoledì 28 aprile 2010

Profilo Facebook del sito caorleduomo

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sabato 24 aprile 2010

Una lettera dal Vaticano

E' arrivata in questa settimana dalla Santa Sede la risposta al messaggio di auguri e di solidarietà a papa Benedetto XVI inviato direttamente a Sua Santità il 31 marzo scorso, e di cui il parroco mons. Giuseppe Manzato ha reso noto il contenuto nell'omelia del giorno di Pasqua.
Nella lettera, inviata da mons. Peter Brian Wells, assessore della prima sezione affari generali della Segreteria di Stato, si dice come il papa «ringrazi vivamente per il deferente attestato di ossequio, avvalorato dalla preghiera, e per i sentimenti di fede che lo hanno suggerito», e auspichi «un generoso rilancio di quegli ideali di totale donazione a Cristo ed alla Chiesa». Queste parole del Santo Padre, che proprio oggi ha ringraziato il presidente dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco, per esprimere «la fedele adesione a Pietro di tutti i cattolici di questa amata Nazione e la stima di tanti uomini e donne animati dal desiderio di cercare la verità», accrescono particolarmente in noi parrocchiani e in tutti coloro che partecipano alla vita della nostra comunità, l'affetto e la comunione del gregge nei confronti del suo pastore, il Vicario di Cristo. Il papa non ha poi mancato di affidarci alla celeste protezione della Madre di Dio e di impartire la sua sempre necessaria Benedizione Apostolica.
Che il Signore conservi a lungo il papa alla sua Chiesa, e gli dia sempre la forza per guidarla attraverso le prove e le vicende del mondo.

Per vedere in copia la lettera di risposta arrivata dalla Segreteria di Stato clicca qui.

venerdì 16 aprile 2010

Tanti auguri Santità!

Oggi è il compleanno del nostro Santo Padre, il papa Benedetto XVI. Nato 83 anni fa a Marktl am Inn, divenne sacerdote nel 1951, all'età di 24 anni; fu consacrato vescovo e creato cardinale nel 1977, a 50 anni e successivamente, per 24 anni, fu chiamato da papa Giovanni Paolo II al suo fianco, come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Cinque anni fa, il 19 aprile del 2005, è stato eletto papa, 265° successore dell'apostolo Pietro.
La nostra parrocchia vuole unirsi al coro di tutti i battezzati del mondo, che in questo giorno festoso si stringe ancor di più attorno alla sua guida, specialmente in questo periodo tumultuoso per la Chiesa; preghiamo il Signore perché conservi a lungo il Santo Padre, e gli conceda salute nel corpo e consolazione nello spirito. Lo facciamo con le parole con cui da secoli la Chiesa si rivolge a Dio in favore del papa, dolce Cristo in terra:



Domino nostro Benedicto
a Deo decreto summo Pontifici et universali Papæ:
pax, vita et salus æterna.
Feliciter! Feliciter! Feliciter!
Tempora bona habeas. Tempora bona habeas. Tempora bona habeas.
Te pastorem Deus elegit. In ista sede Deus conservet.
Annos vitæ Deus multiplicet. Amen.
Hunc diem Multos annos. Multos annos. Amen
Al nostro Santo Padre Benedetto
per decreto di Dio sommo Pontefice e Papa universale:
pace, vita e salvezza eterna.
Salute! Salute! Salute!
Abbi tempi buoni. Abbi tempi buoni. Abbi tempi buoni.
Dio ha eletto te pastore. In questa sede Dio ti conservi.
Dio moltiplichi gli anni della tua vita. Amen.
Ti conceda questo giorno per molti anni. Per molti anni. Amen.

giovedì 15 aprile 2010

Solidarietà a papa Benedetto

Ricorre lunedì prossimo, 19 aprile, il quinto anniversario dell'elezione al soglio petrino del nostro Santo Padre, il papa Benedetto XVI. Questa ricorrenza assume un significato tutto particolare in questo periodo, in cui assistiamo ad attacchi pretestuosi ed ingiustificati alla sua persona su certa stampa, malgrado egli si sia espresso in modo chiaro e durissimo sul deplorevole scandalo della pedofilia.
In occasione di questo anniversario, il patriarcato chiama tutti i battezzati a manifestare il loro affetto e la loro solidarietà al papa, attraverso «l’Eucaristia, la liturgia della Parola, veglie di preghiera, l’adorazione eucaristica e la recita del rosario, per rendere grazie a Dio per il magistero illuminato e la cristallina testimonianza del Papa», come si legge nella lettera inviata dal vescovo ausiliare mons. Beniamino Pizziol a nome del patriarca alle parrocchie. Inoltre, nelle Messe di domenica 18 e lunedì 19, saranno dedicate al nostro papa delle preghiere particolari.
La nostra parrocchia si unisce, insieme a tutte le parrocchie della diocesi, intorno a Benedetto XVI, e comunicherà nei prossimi giorni le particolari iniziative di preghiera auspicate dal nostro patriarca. Intanto lunedì 19 nella basilica cattedrale di San Marco a Venezia l'Adorazione eucaristica quotidiana sarà prolungata dalle 10 alle 16:30 con questa intenzione di preghiera.

martedì 13 aprile 2010

Dalla Santa Sede - Riunione Commissione Inchiesta su Medjugorje

Segnaliamo che oggi, nel bollettino informativo della Santa Sede, è data notizia che la prima riunione della Commissione internazionale d'Inchiesta istituita dal Santo Padre Benedetto XVI su Medjugorje si è tenuta lo scorso 26 marzo 2010. Nel comunicato, citato di seguito, si rendono noti i membri della commissione guidata dal cardinale vicario emerito Camillo Ruini, e i collaboratori esterni. Si precisa inoltre che la Commissione svolgerà le sue indagini in "rigoroso riserbo", e che, al termine, i risultati saranno riferiti alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

"La Commissione Internazionale di inchiesta su Medjugorje si è radunata per la sua prima sessione il 26 marzo 2010".
"La Commissione, presieduta dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma, è composta dai seguenti membri: Cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; Cardinale Vinko Puljić, Arcivescovo di Vrhbosna, Presidente della Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina; Cardinale Josip Bοzanić, Arcivescovo di Zagreb, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa; Cardinale Julián Herranz, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; Monsignor Tony Anatrella, Psicoanalista e specialista in Psichiatria sociale, Monsignor Pierangelo Sequeri, Docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale; Padre A. David Maria Jaeger, O.F.M., Consultore del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; Padre Józef Kijas Zdzisław, O.F.M.Conv., Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi; Padre Salvatore M. Perrella, O.S.M., Docente di Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica "Marianum", e il Reverendo Achim Schütz, Docente di Antropologia Teologica presso la Pontificia Università Lateranense, in qualità di segretario. Monsignor Krzysztof Nykiel, Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, funge da segretario aggiunto".
"Ai lavori della Commissione hanno partecipato anche alcuni esperti: il Reverendo Franjo Topić, Docente di Teologia Fondamentale a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina); Padre Mijo Nikić, S.I., Docente di Psicologia e Psicologia delle Religioni presso l'Istituto Filosofico e Teologico della Compagnia di Gesù a Zagabria (Croazia); Padre Mihály Szentmártοni, S.I., Docente di Spiritualità presso la Pontificia Università Gregoriana (Roma), e Sr. Veronica Nela Gašpar, Docente di Teologia a Rijeka (Croazia)".
"Come annunciato in precedenza, il lavoro della Commissione si svolgerà in rigoroso riserbo. Le conclusioni saranno sottoposte alle istanze della Congregazione per la Dottrina della Fede".

OP/ VIS 20100413 (320)

fonte: www.visnews.org

Nuovo blog del sito caorleduomo

Nasce oggi il nuovo blog del sito caorleduomo; sarà il nuovo contenitore delle notizie provenienti dalla parrocchia, dal patriarcato o dalla Santa Sede. La forma del blog permetterà un ulteriore contatto con i visitatori del sito; infatti, cliccando sulle notizie, sarà possibile anche commentare le notizie, ed interagire.
Per accedere al blog sarà sufficiente cliccare sulle notizie, sulla pagina principale del sito parrocchiale, oppure sull'apposito collegamento posto, come al solito, sulla parte sinistra di tutte le pagine del sito.

Buona navigazione.

domenica 4 aprile 2010

Intervista del patriarca in televisione

Nel giorno di Pasqua il patriarca è stato ospite del programma In mezz'ora, di Lucia Annunziata su Rai 3, durante il quale ha rilasciato una lunga intervista. I temi trattati sono stati molteplici, a partire dal significato della Pasqua per i cristiani e per i non cristiani: «La strada dell'Amore che Gesù ci indica è non solo attuale ma estremamente conveniente». Quindi, sulla predicazione dell'Amore, il patriarca dice: «L'amore è all'ordine del giorno di ogni uomo e di ogni donna di oggi. [...] Il punto è non chiamare astratto ciò che è enormemente concreto: ciò che è enormemente concreto è il mio bisogno singolo, personale, ma che è di ciascun uomo, di amare definitivamente e di essere amato. E questo lo vediamo tutti nell'esperienza degli affetti, nell'esperienza del lavoro, nella ricerca del riposo, nel modo con cui dobbiamo affrontare la nostra fragilità fisica e morale, il dolore, la prospettiva che questa vita terrena finisca. Quindi, come io constato e vedo nelle relazioni che ho ogni giorno con i miei fedeli qui, nel patriarcato, e in modo particolare in occasione della Visita Pastorale, che porta il vescovo a passare nelle parrocchie e nelle famiglie degli ammalati, l'amore è la molla del vivere».
Sollecitato dall'intervistatrice, ha poi parlato del ruolo della donna nel mondo e nella Chiesa: «Io penso che la Chiesa ami veramente le donne. [...] Il problema di oggi della verità dell'esperienza dell'amore è che emerga in maniera casta il rapporto dell'io maschile col tu femminile; casta non vuol dire moralistica, casta vuol dire: capace di rendere uno il mio io, capace di tenere in ordine la mia personalità. Allora è un dolore gravissimo vedere la banalizzazione della donna e del fascino stupendo del femminile in chiave erotico-ostensiva e banale; ed è terribile e tragico che la violenza sulle donne permanga e cresca. E questo ci deve fare riflettere tutti quanti insieme sul clima culturale e sullo stile di vita di questa nostra società».
Alla domanda sul "diritto delle donne a scegliere sulla propria maternità", nel dramma dell'aborto, il patriarca ha dichiarato: «La vita, dal concepimento, è un dono e questo lo si capisce da un fatto molto semplice: nessun uomo potrà mai autogenerarsi. [...] E' iscritto nella logica di dono della vita che l'aborto è un'aberrazione. La Chiesa sostiene questa posizione non ideologicamente, la sostiene perché vuol dire all'uomo: "Guarda che il tuo essere uomo, il tuo stare nella libertà, il tuo tendere al compimento non può rinunciare ai fondamentali"; e che la vita è un dono e pertanto l'aborto è un'aberrazione è un fondamentale».
Infine il capitolo sullo scandalo della pedofilia che, attualmente, occupa le pagine di molti giornali italiani ed esteri: a proposito del «venire alla ribalta di questi fenomeni terribili, di questo peccato scandalosamente grave e ancor più grave quando è compiuto da un consacrato, [...] papa Benedetto ha usato delle parole durissime: "Sgomento, tradimento, rimorso"; ha richiamato con chiarezza che il perdono, che è possibile per ogni peccato, implicherà il rendere conto a Dio e ai tribunali istituiti correttamente». E sugli attacchi mediatici cui stiamo assistendo in questi giorni al papa, dall'Italia e dall'estero: «Non è uno che si nasconde dietro al suo ruolo questo "umile lavoratore della vigna", come lui stesso si è definito, un uomo intelligentissimo e di un'umiltà eccezionale; si è giocato un'altra volta in primo piano, non ha usato gli apparati. Allora certamente la campagna mass-mediatica contro di lui è pretestuosa».

Per ascoltare l'intera intervista clicca qui.

Messaggio Urbi et Orbi del papa

"Cantemus Domino: gloriose enim magnificatus est". "Cantiamo al Signore: è veramente glorioso!" (Liturgia delle Ore, Pasqua, Ufficio di Lettura, Ant. 1).

Cari fratelli e sorelle!

Vi reco l’annuncio della Pasqua con queste parole della Liturgia, che riecheggiano l’antichissimo inno di lode gli ebrei dopo il passaggio del Mar Rosso. Narra il Libro dell’Esodo (cfr 15,19-21) che quando ebbero attraversato il mare all’asciutto e videro gli egiziani sommersi dalle acque, Miriam – la sorella di Mosè e di Aronne – e le altre donne intonarono danzando questo canto di esultanza: "Cantate al Signore, / perché ha mirabilmente trionfato: / cavallo e cavaliere / ha gettato nel mare!". I cristiani, in tutto il mondo, ripetono questo cantico nella Veglia pasquale, ed una speciale preghiera ne spiega il significato; una preghiera che ora, nella piena luce della Risurrezione, con gioia facciamo nostra: "O Dio, anche ai nostri tempi vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi: ciò che facesti con la tua mano potente per liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone, ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo per la salvezza di tutti i popoli; concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo e partecipi alla dignità del popolo eletto".

Il Vangelo ci ha rivelato il compimento delle antiche figure: con la sua morte e risurrezione, Gesù Cristo ha liberato l’uomo dalla schiavitù radicale, quella del peccato, e gli ha aperto la strada verso la vera Terra promessa, il Regno di Dio, Regno universale di giustizia, di amore e di pace. Questo "esodo" avviene prima di tutto dentro l’uomo stesso, e consiste in una nuova nascita nello Spirito Santo, effetto del Battesimo che Cristo ci ha donato proprio nel mistero pasquale. L’uomo vecchio lascia il posto all’uomo nuovo; la vita di prima è alle spalle, si può camminare in una vita nuova (cfr Rm 6,4). Ma l’"esodo" spirituale è principio di una liberazione integrale, capace di rinnovare ogni dimensione umana, personale e sociale.

Sì, fratelli, la Pasqua è la vera salvezza dell’umanità! Se Cristo – l’Agnello di Dio – non avesse versato il suo Sangue per noi, non avremmo alcuna speranza, il destino nostro e del mondo intero sarebbe inevitabilmente la morte. Ma la Pasqua ha invertito la tendenza: la Risurrezione di Cristo è una nuova creazione, come un innesto che può rigenerare tutta la pianta. E’ un avvenimento che ha modificato l’orientamento profondo della storia, sbilanciandola una volta per tutte dalla parte del bene, della vita, del perdono. Siamo liberi, siamo salvi! Ecco perché dall’intimo del cuore esultiamo: "Cantiamo al Signore: è veramente glorioso!"

Il popolo cristiano, uscito dalle acque del Battesimo, è inviato in tutto il mondo a testimoniare questa salvezza, a portare a tutti il frutto della Pasqua, che consiste in una vita nuova, liberata dal peccato e restituita alla sua bellezza originaria, alla sua bontà e verità. Continuamente, nel corso di duemila anni, i cristiani – specialmente i santi – hanno fecondato la storia con l’esperienza viva della Pasqua. La Chiesa è il popolo dell’esodo, perché costantemente vive il mistero pasquale e diffonde la sua forza rinnovatrice in ogni tempo e in ogni luogo. Anche ai nostri giorni l’umanità ha bisogno di un "esodo", non di aggiustamenti superficiali, ma di una conversione spirituale e morale. Ha bisogno della salvezza del Vangelo, per uscire da una crisi che è profonda e come tale richiede cambiamenti profondi, a partire dalle coscienze.

Al Signore Gesù chiedo che in Medio Oriente, ed in particolare nella Terra santificata dalla sua morte e risurrezione, i Popoli compiano un "esodo" vero e definitivo dalla guerra e dalla violenza alla pace ed alla concordia. Alle comunità cristiane, che, specialmente in Iraq, conoscono prove e sofferenze, il Risorto ripeta la parola carica di consolazione e di incoraggiamento che rivolse agli Apostoli nel Cenacolo: "Pace a voi!" (Gv 20,21).

Per quei Paesi Latino-americani e dei Caraibi che sperimentano una pericolosa recrudescenza dei crimini legati al narcotraffico, la Pasqua di Cristo segni la vittoria della convivenza pacifica e del rispetto per il bene comune. La diletta popolazione di Haiti, devastata dall’immane tragedia del terremoto, compia il suo "esodo" dal lutto e dalla disperazione ad una nuova speranza, sostenuta dalla solidarietà internazionale. Gli amati cittadini cileni, prostrati da un’altra grave catastrofe, ma sorretti dalla fede, affrontino con tenacia l’opera di ricostruzione.

Nella forza di Gesù risorto, in Africa si ponga fine ai conflitti che continuano a provocare distruzione e sofferenze e si raggiunga quella pace e quella riconciliazione che sono garanzie di sviluppo. In particolare, affido al Signore il futuro della Repubblica Democratica del Congo, della Guinea e della Nigeria.

Il Risorto sostenga i cristiani che, per la loro fede, soffrono la persecuzione e persino la morte, come in Pakistan. Ai Paesi afflitti dal terrorismo e dalle discriminazioni sociali o religiose, Egli conceda la forza di intraprendere percorsi di dialogo e di convivenza serena. Ai responsabili di tutte le Nazioni, la Pasqua di Cristo rechi luce e forza, perché l’attività economica e finanziaria sia finalmente impostata secondo criteri di verità, di giustizia e di aiuto fraterno. La potenza salvifica della risurrezione di Cristo investa tutta l’umanità, affinché essa superi le molteplici e tragiche espressioni di una "cultura di morte" che tende a diffondersi, per edificare un futuro di amore e di verità, in cui ogni vita umana sia rispettata ed accolta.

Cari fratelli e sorelle! La Pasqua non opera alcuna magia. Come al di là del Mar Rosso gli ebrei trovarono il deserto, così la Chiesa, dopo la Risurrezione, trova sempre la storia con le sue gioie e le sue speranze, i suoi dolori e le sue angosce. E tuttavia, questa storia è cambiata, è segnata da un’alleanza nuova ed eterna, è realmente aperta al futuro. Per questo, salvati nella speranza, proseguiamo il nostro pellegrinaggio, portando nel cuore il canto antico e sempre nuovo: "Cantiamo al Signore: è veramente glorioso!".
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