Nel giorno di Pasqua il patriarca è stato ospite del programma In mezz'ora, di Lucia Annunziata su Rai 3, durante il quale ha rilasciato una lunga intervista. I temi trattati sono stati molteplici, a partire dal significato della Pasqua per i cristiani e per i non cristiani: «La strada dell'Amore che Gesù ci indica è non solo attuale ma estremamente conveniente». Quindi, sulla predicazione dell'Amore, il patriarca dice: «L'amore è all'ordine del giorno di ogni uomo e di ogni donna di oggi. [...] Il punto è non chiamare astratto ciò che è enormemente concreto: ciò che è enormemente concreto è il mio bisogno singolo, personale, ma che è di ciascun uomo, di amare definitivamente e di essere amato. E questo lo vediamo tutti nell'esperienza degli affetti, nell'esperienza del lavoro, nella ricerca del riposo, nel modo con cui dobbiamo affrontare la nostra fragilità fisica e morale, il dolore, la prospettiva che questa vita terrena finisca. Quindi, come io constato e vedo nelle relazioni che ho ogni giorno con i miei fedeli qui, nel patriarcato, e in modo particolare in occasione della Visita Pastorale, che porta il vescovo a passare nelle parrocchie e nelle famiglie degli ammalati, l'amore è la molla del vivere».
Sollecitato dall'intervistatrice, ha poi parlato del ruolo della donna nel mondo e nella Chiesa: «Io penso che la Chiesa ami veramente le donne. [...] Il problema di oggi della verità dell'esperienza dell'amore è che emerga in maniera casta il rapporto dell'io maschile col tu femminile; casta non vuol dire moralistica, casta vuol dire: capace di rendere uno il mio io, capace di tenere in ordine la mia personalità. Allora è un dolore gravissimo vedere la banalizzazione della donna e del fascino stupendo del femminile in chiave erotico-ostensiva e banale; ed è terribile e tragico che la violenza sulle donne permanga e cresca. E questo ci deve fare riflettere tutti quanti insieme sul clima culturale e sullo stile di vita di questa nostra società».
Alla domanda sul "diritto delle donne a scegliere sulla propria maternità", nel dramma dell'aborto, il patriarca ha dichiarato: «La vita, dal concepimento, è un dono e questo lo si capisce da un fatto molto semplice: nessun uomo potrà mai autogenerarsi. [...] E' iscritto nella logica di dono della vita che l'aborto è un'aberrazione. La Chiesa sostiene questa posizione non ideologicamente, la sostiene perché vuol dire all'uomo: "Guarda che il tuo essere uomo, il tuo stare nella libertà, il tuo tendere al compimento non può rinunciare ai fondamentali"; e che la vita è un dono e pertanto l'aborto è un'aberrazione è un fondamentale».
Infine il capitolo sullo scandalo della pedofilia che, attualmente, occupa le pagine di molti giornali italiani ed esteri: a proposito del «venire alla ribalta di questi fenomeni terribili, di questo peccato scandalosamente grave e ancor più grave quando è compiuto da un consacrato, [...] papa Benedetto ha usato delle parole durissime: "Sgomento, tradimento, rimorso"; ha richiamato con chiarezza che il perdono, che è possibile per ogni peccato, implicherà il rendere conto a Dio e ai tribunali istituiti correttamente». E sugli attacchi mediatici cui stiamo assistendo in questi giorni al papa, dall'Italia e dall'estero: «Non è uno che si nasconde dietro al suo ruolo questo "umile lavoratore della vigna", come lui stesso si è definito, un uomo intelligentissimo e di un'umiltà eccezionale; si è giocato un'altra volta in primo piano, non ha usato gli apparati. Allora certamente la campagna mass-mediatica contro di lui è pretestuosa».
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