Il dogma dell'Immacolata Concezione della Vergine fu stabilito da papa Pio IX; tuttavia già da molto tempo questo tema era in discussione, tanto da creare delle vere e proprie battaglie ideologiche tra i cosiddetti immaculisti (coloro che sostenevano la liceità dell'Immacolata concezione) e i maculisti (coloro che, invece, la negavano). Diversi furono anche i pronunciamenti dei pontefici in merito: nel 1484 papa Sisto IV introdusse a Roma la festa liturgica della Concezione di Maria Santissima, ed emanò le bolle Cum Praeexcelsa e Grave nimis nelle quali, tra le altre cose, impediva definitivamente alle due fazioni contrapposte di lanciarsi accuse di eresia; nel 1661 papa Alessandro VII si dichiarò favorevole al riconoscimento dell'Immacolata Concezione con la bolla Sollicitudo; e nel 1708 papa Clemente XI estese la celebrazione della festa della Concezione, prima celebrata solo a Roma, a tutta la cattolicità.
Tuttavia nessuno di questi pronunciamenti ebbe mai carattere definitivo; fu papa Mastai Ferretti a voler affrontare una volta per tutte l'argomento, prima con l'enciclica Ubi primum del 1849 e poi con la Costituzione apostolica Ineffabilis Deus, dell'8 dicembre 1854, con il quale proclamò ex cathedra come dogma l'Immacolata Concezione della Vergine Maria, e quindi come principio che i fedeli non possono mettere in dubbio:
«Perciò, dopo aver presentato senza interruzione, nell'umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere e quelle pubbliche della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e di confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato l'assistenza dell'intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito Paraclito; per sua divina ispirazione, ad onore della santa, ed indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad incremento della Religione cristiana, con l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli.»
Un pronunciamento così definitivo non poteva non lasciare nello scontento quella parte di teologi e di studiosi che provenivano dalla linea di pensiero contraria al riconoscimento; parve, dunque, quasi una conferma dei recenti accadimenti l'evento straordinario che avvenne in una sperduta cittadina della collina pirenaica, quando una giovane contadina analfabeta (quindi senza alcuna nozione di catechismo), e diffidata dalle stesse autorità ecclesiastiche del posto, riferì di aver incontrato una Signora che, il 25 marzo del 1858, le riferì di essere l'Immacolata Concezione. Perciò, da quel momento in poi, tutte le raffigurazioni della Madonna con il titolo di Immacolata Concezione hanno l'aspetto descritto da santa Bernadette:«Scorsi una signora vestita di bianco: indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi.»
La devozione a Maria Immacolata, tuttavia, era già insita nel popolo dei fedeli, tanto che il mondo dell'arte inseriva appositamente degli elementi iconografici che suggerivano all'osservatore devoto la favorevole conclusione. Basti pensare, ad esempio nel nostro Duomo, alla tela della Natività di Maria, datata XVII secolo (quindi circa cent'anni prima del pronunciamento di papa Pio IX): la Vergine Maria è circondata, così come tutta la scena, da un trionfo di angeli, e san Gioacchino, riprodotto in alto a sinistra, con gli occhi rivolti al cielo, sembra elevare all'Onnipotente un inno di lode.Le Messe in parrocchia nella solennità dell'Immacolata Concezione saranno celebrate tutte in Duomo e seguiranno l'orario festivo (prefestiva alle 18:30 di martedì 7 e poi mercoledì 8 alle 8:00, 9:30, 10:45, 12:00, 18:30) con i Vespri solenni alle ore 17:45. Per concessione del sommo pontefice Benedetto XVI, inoltre, è possibile lucrare l'Indulgenza plenaria per sè e per i propri defunti visitando il Santuario della Madonna dell'Angelo ed ivi trattenendosi in devoto raccoglimento, a condizione di essere in grazia di Dio, confessati in una data ragionevolmente vicina all'8 dicembre, comunicati ad una Messa in questo stesso giorno, pregando secondo le intenzioni del sommo pontefice e recitando il Padre nostro ed il Credo. Tutte le informazioni sulla concessione dell'Indulgenza plenaria possono essere consultate a questo indirizzo, dove sono anche disponibili i decreti rilasciati in merito dalla Penitenzieria Apostolica.
Nessun commento:
Posta un commento