Duomo di Caorle su facebook

sabato 18 dicembre 2010

19 dicembre - O Radix Jesse

«O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare.
»

«O radice di Iesse,
che ti innalzi come segno per i popoli,
tacciono davanti a te i re della terra, e
le nazioni ti invocano:
vieni a liberarci, non tardare.
»


Quarta e ultima domenica di Avvento, nell'alveo della Novena di Natale; l'antifona in O di oggi dà come titolo al Cristo che viene "Radix Jesse", radice di Jesse. Un titolo che lega il Salvatore alla stirpe di Davide: il Betlemmita Jesse era infatti il padre di Davide; a lui Dio inviò il profeta Samuele perché tra i suoi figli ne uscisse un re per Israele; dopo aver passato in rassegna sette dei figli di Jesse, per ultimo fu presentato Davide, che fu unto dal profeta con l'olio.
Si rinnovano così le promesse di Dio, fatte a Davide e a Salomone, che sentiamo cantare anche nelle profezie: "Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: 'Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono'" (Sal 132, 11). Ma il testo dell'antifona di oggi si fonda più precisamente su un passo del profeta Isaia:

«Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
»
(Is 11, 1.10)

La discendenza da Davide è quella che conferisce a Cristo la dignità regale; Cristo è infatti Sacerdote, Profeta e Re. Per questo era necessario che san Giuseppe, della discendenza di Davide, come ci ricorda il Vangelo della genealogia (Mt 1, 16), accogliesse anch'egli l'annuncio dell'Angelo a Maria. Come possiamo comprendere dal Vangelo di oggi, non fu facile per lui accettare che la donna promessagli in sposa fosse incinta; la razionalità gli diceva di ripudiarla, ma l'amore che nutriva per lei lo frenava. Così decise di ripudiarla in segreto, evitandole la sorte che le sarebbe toccata se fosse stata riconosciuta colpevole di adulterio. Ma l'amore di san Giuseppe per Maria non gli dava pace; e l'angelo lo consola, rivelandogli che il frutto del grembo di Maria è opera dello Spirito Santo, e confermandolo nel prenderla in sposa. La scelta di san Giuseppe non è quindi una scelta passiva; la Sacra Famiglia di Nazareth non poteva fondarsi se non con il sì di Giuseppe al volere di Dio, dopo quello della Vergine Santa. L'amore di san Giuseppe per Maria ci serve come riferimento, per comprendere la castità che anche tra gli sposi la Chiesa auspica, e ci fa vedere come l'amore tra un uomo e una donna in Dio può essere addirittura così forte da rinunciare alla generazione. Grazie alla scelta di san Giuseppe, che essendo figlio di Davide dovette recarsi a Betlemme, città d'origine di Jesse, per il censimento ordinato da Cesare Augusto, Cristo nacque a Betlemme di Giudea, adempiendo così anche alla profezia del profeta Michea:

E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti
(Mi 5,1)

Ascoltiamo, dunque, questa antifona in O; lasciamoci pervadere dalla soavità della melodia gregoriana che ci accompagna giorno dopo giorno verso il Natale.



Acrostico: R A S

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Articoli correlati