«O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperuit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis.»
«O Chiave di Davide,
scettro della casa d’Israele,
che apri, e nessuno può chiudere,
chiudi, e nessuno può aprire:
vieni, libera l’uomo prigioniero,
che giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte.»
«Così parla il Santo, il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude,
e quando chiude nessuno apre.»
(Ap 3, 7)
Ma il titolo di "Chiave di Davide" ricorda anche altre immagini che la Tradizione ci ha tramandato: la prima, direttamente dal Vangelo, quando Cristo conferisce a Pietro il primato tra gli apostoli:
«A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»
(Mt 16, 19)
La seconda parte dell'antifona ci ricorda un passo del Credo, quel "discese agli inferi" del Simbolo detto "degli apostoli"; una antica omelia che viene letta nella liturgia delle ore del sabato santo tenta di ricostruire l'incontro di Gesù, vincitore della morte, con Adamo, il primo uomo, reso schiavo dal peccato e in attesa della liberazione fin dall'inizio di questa sua condizione. Questa immagine è stata ripresa anche dall'iconografia, soprattutto bizantina; ne è un esempio il quadro posto all'inizio di questo articolo, tratto da quel gran tesoro d'arte e religiosità che sono i mosaici della nostra chiesa Cattedrale di san Marco a Venezia: l'anàstasis.
Come di consueto in questi giorni, terminiamo con l'ascolto dell'antifona gregoriana. Come l'insegnamento dei padri della Chiesa fa parte della Tradizione che il papa e i vescovi sono chiamati a custodire, anche il canto gregoriano entra in questo grande tesoro; molti papi (come papa Pio X, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) si sono pronunciati in questi termini, e lo stesso Concilio Vaticano II ne raccomanda la conservazione e la diffusione tra il popolo. Anche in questo la tentazione del nemico è forte, e a volte si vorrebbe spazzarlo via come quegli insegnamenti che non fanno comodo all'uomo di oggi; preghiamo anche in questo Gesù Chiave di Davide perché illumini i vescovi e i sacerdoti e li renda custodi gelosi del patrimonio e della Tradizione della Chiesa, tra cui entra il canto gregoriano, e sentano a loro rivolte le parole di Cristo dell'Apocalisse: "Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona".
Acrostico: C R A S
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