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domenica 12 giugno 2011

Veni Sancte Spiritus - Pentecoste

«Hodie completi sunt
dies Pentecostes, alleluia:
hodie Spiritus Sanctus
in igne discipulis apparuit
et tribuit eis charismatum dona:
misit eos in universum mundum
predicare et testificari:
qui crediderit, et baptizatus fuerit,
salvus erit, alleluia.
»

Questo è il testo dell'antifona al Magnificat di oggi, solennità di Pentecoste. Il termine usato per questa particolare festa deriva dal greco, e significa letteralmente "cinquantesimo" giorno; con oggi, infatti, sono trascorsi cinquanta giorni dalla Pasqua. La ricorrenza odierna non è una novità cristiana; anche nell'ebraismo ci si riferiva alla pentecoste come alla festa della mietitura o delle primizie, e con essa giungeva il tempo della fine dei raccolti. Anche oggi la Pentecoste termina una fase dell'anno liturgico, il tempo di Pasqua, cominciato dalla solenne Veglia Pasquale. Il cero pasquale, che da allora aveva un posto di particolare visibilità accanto all'altare, tornerà, dopo questa sera, ad occupare la sua consueta posizione accanto al Battistero, per illuminare i battezzati con la luce di Cristo ed accompagnare a Lui le anime dei defunti che in Lui hanno creduto, anch'essi morti in Cristo e rinati a nuova vita nel Battesimo.
Ma per i cristiani la Pentecoste segna anche un inizio: l'inizio della Chiesa, dell'annuncio del Vangelo da pare degli Apostoli. Così come accade per la Pasqua, anche la Pentecoste viene trasfigurata da Gesù Cristo nostro Salvatore, che prima della sua Passione aveva promesso ai suoi un "Paraclito" (che significa Consolatore):

«Io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.»
(Gv 16, 7-11)

Con l'invio dello Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, nel giorno di Pentecoste, il Signore manda i suoi discepoli in tutto il mondo per annunciare agli uomini la Salvezza; e la Salvezza viene dal credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. In particolare, così recita l'antifona citata in apertura, con il Sacramento del Battesimo, rimandando alle parole di san Giovanni Battista che aveva profetizzato un battesimo in Spirito Santo e fuoco:

«Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.»
(Mt 3, 11)

L'antifona che la liturgia vespertina di oggi ci propone è nel primo modo gregoriano, che esprime gravità ma anche allegria ed è adatto a placare le passioni dell'animo. Lo stile di questa antifona lo si può riscontrare in altre antifone al Magnificat dell'anno liturgico: in particolare voglio citare quelle delle solennità di Natale (Hodie Christus natus est) e dell'Epifania (Tribus miraculis), uguali anche nel tono in cui sono scritte, e della solennità dell'Assunta (Hodie Maria Virgo), scritta invece nell'ottavo tono: mi riferisco alla iterazione, in queste antifone, dell'avverbio Hodie, oggi. Questo ci dà il senso di cosa vuol dire celebrare nella liturgia divina i misteri di Dio: non vuole infatti essere una rievocazione storica o leggendaria di eventi lontani nel tempo (in un certo giorno ben determinato dell'1 d.C. il Signore è nato, in un altro giorno i Magi sono andati ad adorarlo), ma gli eventi, avvenuti un tempo per i pastori, per i magi, per gli apostoli, avvengono oggi per noi. Così non andiamo in chiesa per ricordarci di una cosa accaduta nel passato ed oggi completamente terminata: su noi stessi, popolo di Dio, cresimati, viene inviato lo Spirito Santo perché lo testimoniamo in tutte le circostanze della nostra vita; e a noi sono rivolte in particolare le ultime parole dell'antifona: "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo".

Ascoltiamola, dunque, dalla voce di Giovanni Vianini della Schola Gregoriana Mediolanensis, e in una versione polifonica, composta da Giovanni Gabrieli, insieme allo zio Andrea una delle più eminenti figure musicali del rinascimento veneziano.



Oggi sono compiuti
i giorni della Pentecoste, alleluia:
oggi lo Spirito Santo
apparve ai discepoli sottoforma di fuoco,
e recò loro i doni dei carismi:
li inviò in tutto il mondo
a predicare e dare testimonianza:
chi crederà, e sarà battezzato,
sarà salvo, alleluia.

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