Oggi, 16 giugno, ricorre l'anniversario della consacrazione del Santuario della Madonna dell'Angelo. In realtà questa è la data della consacrazione della chiesa nuova, ricostruita sui ruderi della precedente, a pianta basilicale, risalente addirittura al IX secolo, prima del Duomo attuale. Dagli atti lasciati dal vescovo Domenico Minio (1684-1698), la forza delle onde aveva distrutto una delle tre navate dell'antico tempio, dedicato all'Arcangelo San Michele. Egli è infatti il patrono della città, e la sua effige compare sullo stemma di Caorle, mentre veglia sulla rocca che rappresenta la stessa cittadina marittima. In seguito al prodigioso ritrovamento del simulacro della Santa Vergine, secondo la tradizione galleggiante sulle acque del mare, e al suo trasporto all'interno della chiesa, Ella vi fu venerata con il titolo di Madonna dell'Angelo, titolo che ancora oggi conserva.
A causa della situazione di grave degrado in cui versava l'edificio, il vescovo Francesco Trevisan Suarez (1738-1769) ordinò che fosse ricostruita, assumendosi la maggior parte dei costi dell'opera. Fu così raso al suolo il precedente tempio, il cui perimetro fu rinvenuto durante l'ultima poderosa ristrutturazione nel 1944, e costruito l'edificio attuale, ad un unica navata. La torre campanaria, in stile romanico, è invece quella antica, realizzata accanto alla vecchia chiesa di pianta basilicale intorno al XIII secolo. Il 16 giugno 1768 lo stesso vescovo Suarez consacrò l'altare maggiore e l'intera chiesa, affiggendovi alle pareti le croci in pietra insieme a dei piccoli candelabri. Per la sua devozione alla Madonna dell'Angelo e per la premura nella ristrutturazione del tempio a Lei dedicato, il vescovo Trevisan Suarez fu sepolto proprio ai piedi del coro, sotto lo sguardo benevolo della Vergine, dove ancora oggi si trova la sua tomba.
Nel tempo la chiesa della Madonna dell'Angelo subì diversi interventi e ristrutturazioni, le più importanti delle quali, come citato sopra, avvennero in seguito al solenne voto emesso dalla comunità di Caorle, con a capo il parroco don Felice Marchesan, il 2 gennaio 1944. L'altare che conteneva il simulacro della Madonna, oggi spostato in cattedrale e collocato nella cappellina di San Rocco, fu sostituito con l'altare attuale, proveniente dall'absidicola destra del Duomo, e destinato alla custodia del Santissimo Sacramento. Sopra la struttura barocca dell'altare spicca il basso rilievo raffigurante San Michele Arcangelo, proveniente dalla chiesa antica, opera del tardo Cinquecento realizzata dallo scultore Andrea dell'Aquila e voluta dal vescovo Angelo Casarino (1593-1600). Nella cappella laterale sinistra si trova un altare dedicato a san Pio X, al secolo Giuseppe Sarto, che fu patriarca di Venezia e visitò egli stesso il Santuario; la pala d'altare posta sopra è opera di M. Bressanin del 1956. Sulla destra, invece, è posto il cosiddetto "pozzetto", ovvero un blocco marmoreo in pietra d'Istria sopra il quale, racconta la tradizione, fu rinvenuto il simulacro della Vergine da alcuni pescatori. Alle sue spalle è posto un Crocifisso, realizzato negli anni cinquanta. L'intero soffitto del Santuario, sorretto da possenti lesene è ricoperto da motivi floreali affrescati, tra i quali si aprono dei medaglioni contenenti le figure dei quattro Evangelisti ed un affresco che raffigura la leggenda del ritrovamento della statua della Madonna, opera del pittore Gino Filippi; in corrispondenza del coro si aprono altri quattro medaglioni raffiguranti quattro titoli della Vergine delle litanie lauretane. Lungo il cornicione che separa il soffitto dalle pareti corre un nastro ove sono dipinti, in caratteri dorati, alcuni versi di preghiere mariane.
Con decreto della Penitenzieria Apostolica e diploma del Capitolo della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, dal 2009 il Santuario della Madonna dell'Angelo è legato alla papale arcibasilica liberiana tramite lo spirituale vincolo di affinità, che concede a tutti i fedeli che lo visitano le stesse indulgenze di cui gode la basilica mariana di Roma. In particolare proprio quest'oggi, giorno della festa del Santuario, è concessa a tutti i fedeli che visiteranno la chiesa alle solite condizioni stabilite dalla Chiesa l'Indulgenza Plenaria.
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