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mercoledì 13 aprile 2011

Ritirata l'edizione italiana di Youcat

Dopo l'annuncio dei giorni scorsi sulla stesura di un Catechismo, con prefazione di papa Benedetto XVI, per i giovani che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Madrid nel mese di agosto di quest'anno, arriva oggi una notizia inaspettata quanto sconvolgente: a causa di un errore di traduzione in lingua italiana, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha deciso di ritirare decine di migliaia di copie, già ordinate nelle edicole, del Catechismo per i giovani. Entriamo più nel dettaglio: questa forma del Catechismo, voluta da papa Benedetto XVI come sussidio per i giovani che parteciperanno al grande incontro di agosto, è scritta nella pratica forma domanda e risposta, sul modello del recente Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica e, ancora prima, del Catechismo Maggiore di san Pio X. L'idea di accompagnare i giovani con questo importante sussidio che dà risposte importanti ai temi cruciali, per i quali spesso la Chiesa è attaccata dal mondo giovanile, è apparsa quanto mai opportuna e straordinaria. Ma purtroppo un errore di traduzione in lingua italiana rischia di gettare delle ombre su questo progetto, ombre che davvero non si meritava. L'errore riguarda la traduzione del numero 420, che, nella versione giudicata errata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, recita così:

Può una coppia cristiana fare ricorso ai metodi anticoncezionali?

Sì, una coppia cristiana può e deve essere responsabile nella sua facoltà di poter donare la vita. [2368-2369-2399]

Come si può vedere, scritte in questa forma domanda e risposta sono del tutto fuorvianti ed errate. E stupisce che un errore così grossolano possa essere stato commesso proprio in un tema delicato come quello dell'utilizzo di metodi anticoncezionali, che per i giovani d'oggi è particolarmente importante. Ritengo quindi sia importante, sperando che le copie con la traduzione errata siano del tutto ritirate e buttate al macero (o riciclate, come meglio si crede), spiegare dove sta l'errore. Se si fa bene attenzione alla domanda e alla risposta che segue, ci si accorge che le due non sono molto collegate; anzi, appare chiaro che la risposta non soddisfa affatto la domanda posta. Infatti la domanda è sul "ricorso ai metodi anticoncezionali" (agghiacciante, non è precisato alcunché, dunque si possono anche intendere i metodi anticoncezionali nella loro totalità), mentre la risposta riguarda la "responsabilità" della coppia nel mettere al mondo i figli, citando anche i numeri 2368, 2369 e 2399 del Catechismo della Chiesa Cattolica, che riporto di seguito per ulteriore chiarezza:

2368. Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione della procreazione. Per validi motivi gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità. Quando si tratta di comporre l'amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana; e tutto ciò non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 51].
2369. “Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l'atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore e il suo ordinamento all'altissima vocazione dell'uomo alla paternità” [Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 12].
2399. La regolazione delle nascite rappresenta uno degli aspetti della paternità e della maternità responsabili. La legittimità delle intenzioni degli sposi non giustifica il ricorso a mezzi moralmente inaccettabili (per es. la sterilizzazione diretta o la contraccezione).

A maggior ragione, dopo aver letto i numeri del Catechismo della Chiesa Cattolica citati nella risposta stessa del numero 420 di Youcat, appare del tutto incoerente la domanda rispetto alla risposta e viceversa: la risposta parla di "responsabilità" nel mettere al mondo i figli, di volontà di distanziare le nascite dei figli per motivi che, si sottolinea, non devono essere egoistici e comunque sempre rispettosi della castità matrimoniale, la domanda invece parla di metodi contracettivi in modo del tutto generale ed indiscriminato.
Potrebbe dunque sembrare una terribile svista nel porre la domanda, svista che, per qualche lettore, potrebbe indicare una sorta di ripensamento nella dottrina della Chiesa riguardo all'uso dei contraccettivi; vi si può leggere, infatti, e senza un utilizzo smodato della fantasia: "E' lecito usare i contraccettivi? Risposta: sì". Vediamo invece cosa dice lo stesso numero di Youcat nella traduzione in altre lingue, diverse da quella italiana. Nell'edizione originale in lingua tedesca il numero 420 suona così:

Darf ein christliches Ehepaar Empfängnisregelung betreiben?

Che significa:

Può una coppia cristiana esercitare (praticare) una regolazione (un controllo) dei concepimenti (delle nascite)?

Oppure ancora, nella traduzione in lingua inglese:

May a Christian married couple regulate the number of children they have?

Che significa:

Può una coppia cristiana regolare il numero dei bambini che ha?

(Testi e traduzioni tratti dal blog Settimo Cielo di Sandro Magister).

La risposta in italiano, invece, appare coerente sia con la traduzione inglese che con l'originale tedesco.
Se dunque confrontiamo la stessa domanda nell'originale tedesco, tradotta in lingua inglese e tradotta in lingua italiana appare evidente il distacco dalla fedeltà all'originale; infatti né in tedesco, né in inglese si parla di anticoncezionali: perchè in italiano sì?
L'azione della Congregazione della Dottrina della Fede, che arriva a poche ore dalla presentazione ufficiale di Youcat prevista per oggi, è un'azione chiara e decisa; speriamo e preghiamo che possa dipanare ogni dubbio, mettere definitivamente in chiaro l'errore dell'attuale edizione italiana (che può a sua volta trarre in errore i giovani che la leggeranno) e provvedere al più presto alla correzione.

1 commento:

  1. Aggiungo una notizia dell'agenzia ASCA, la quale afferma che le copie del Catechismo per i giovani, Youcat, resteranno nelle librerie italiane, con l'aggiunta però di un foglio che sottolinea l'errore nella domanda 420 e la riformula nella maniera seguente: "Puo' una coppia cristiana fare ricorso ai metodi di regolazione della fecondita'?", più vicina all'originale tedesco ed alla traduzione inglese.

    http://www.asca.it/news-VATICANO__CATECHISMO__YOUCAT__RESTA_IN_LIBRERIA_MA_CON_DOMANDA_CAMBIATA-1008131-ORA-.html

    Un mio commento: resta comunque la preoccupazione per essersi accorti così tardi di un errore così grave, se pensiamo che tale Catechsimo è espressamente dedicato ai giovani. Preghiamo perché tale errore non contribuisca a generare confusione negli animi dei giovani che, in buonafede, cercheranno risposte ai loro interrogativi.

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