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martedì 19 aprile 2011

Anniversario dell'elezione di Papa Benedetto XVI

Sei anni fa, il 19 aprile 2005 più o meno a quest'ora, dal comignolo montato sopra il tetto della Cappella Sistina, dopo nemmeno un giorno di conclave, si vide uscire fumo bianco, seguito entro pochi minuti dal suono festoso delle campane della Basilica Vaticana: era il segno che il nuovo papa, colui che avrebbe raccolto la pesante eredità lasciata da quasi 27 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, era stato eletto. L'attesa durò quasi un'ora, le diverse emittenti televisive non azzardavano pronostici sul nome dell'eletto; finalmente dalla loggia centrale si vede uscire il cardinale protodiacono, Jorge Arturo Medina Estévez, incaricato dell'annuncio. Reazioni di stupore di fronte al saluto poliglotta del porporato, che precede il tradizionale annuncio in latino: il nuovo papa è il cardinale Joseph Ratzinger, fino a pochi giorni prima prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che ha scelto il nome di Benedetto XVI. Le sue prime parole, prima della benedizione urbi et orbi, furono queste:

«Cari fratelli e sorelle, dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte. Grazie.»

Le reazioni che si ebbero ai primi momenti furono diverse, anche se tra i cosiddetti "esperti" prevaleva una certa diffidenza: chi, vista l'età del neo eletto, pensava si trattasse di un papa di transizione, e chi, fin da subito, non lo riconosceva in continuità col pontificato di Giovanni Paolo II. Un'obiezione, quest'ultima, che ancora si riscontra, a dire il vero, in coloro che forse sono più lontani dalla Chiesa, ma ben presto confutata, se pensiamo al rapporto di stretta stima ed amicizia che intercorreva tra il cardinal Ratzinger ed il papa polacco, che lo volle a custodia della Dottrina della Fede per più di vent'anni. E anche coloro che lo inquadrarono come un pontefice "di transizione" dovettero presto ricredersi: molti sono già oggi i caratteri che contraddistinguono il pontificato di Benedetto XVI. Immediatamente si impose il tema del confronto tra religioni e culture diverse, per lo scontro seguito al suo storico discorso all'università di Ratisbona, durante il quale, condannò il legame tra qualsiasi forma di violenza e le religioni. Ma nel tempo si è avuto modo di constatare il cammino del papa sulla strada dell'ecumenismo: a partire da quando, durante la sua visita in Turchia, ebbe modo di assistere ad una funzione religiosa ortodossa, per finire con il recente motu proprio Anglicanorum coetibus, che per la prima volta da 500 anni ha cominciato a risanare la ferita aperta dallo scisma anglicano, accogliendo alcuni anglicani convertiti nell'ordinariato di Nostra Signora di Walsingham.
Un altro tema molto importante è quello della liturgia, che già prima dell'elezione aveva coinvolto il cardinale Ratzinger, e della corretta interpretazione del Concilio Vaticano II. E' a lui, durante il discorso augurale alla Curia romana del 2005, che si deve il merito della diffusione dei termini Ermeneutica della continuità ed Ermeneutica della rottura, di cui abbiamo parlato molto spesso anche in questo blog. Ed il tema liturgico fu ancora protagonista con l'emanazione del motu proprio Summorum Pontificum, che rende più agevole la celebrazione della Santa Messa secondo il rito di san Pio V in tutte le chiese cattoliche, di cui a breve attendiamo l'istruzione attuativa. Per non parlare di tutti gli esempi che il pontefice fornisce, con le liturgie papali sapientemente coordinate dal maestro mons. Guido Marini, da lui scelto alla guida dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche; con il recupero del canto gregoriano, del latino, della croce al centro, della cura e della bellezza dei paramenti e della centralità di un'autentica arte nel sacro.
Altro tema molto importante e drammatico che proprio negli ultimi tempi ha tristemente acquistato notorietà è quello della pedofilia nella Chiesa, per cui fu ingiustamente attaccato dalla stampa mondiale; al contrario, il suo impegno è stato sempre molto attento e premuroso, come è poi stato dimostrato, affinché i sacerdoti conservassero la santità, sul modello del santo Curato d'Ars, in onore del quale fu indetto uno speciale anno giubilare per tutti i sacerdoti cattolici del mondo.
Molti sarebbero ancora i temi da approfondire, malgrado i soli sei anni di pontificato, su questo straordinario papa, ma per motivi di spazio e di tempo non posso farlo in questo post; ciò a testimonianza di come Benedetto XVI non sia affatto un papa di transizione.
Che Iddio ce lo conservi, donandogli salute nel corpo e nello spirito, e lo aiuti a reggere il timone della barca su cui viaggia la Chiesa Cattolica, a volte insidiata da terribili tempeste. Lo aiuti Lui e lo sostenga: da parte nostra assicuriamogli la nostra vicinanza e preghiera; e porgiamogli i nostri entusiastici ed affettuosi auguri di buon anniversario di pontificato, con le parole del canto:

Benedicto, summo pontifici, et universali patri, pax, vita et salus perpetua.

Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!

Nel seguente video possiamo rivivere quei trepidanti momenti dell'elezione, sei anni fa:

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