
Proprio in carcere si fonda la devozione che rese popolare, soprattutto in passato, la santa antiochena presso il popolo; si racconta, infatti, che le apparve il demonio sotto forma di drago, che la inghiottì. Ma Margherita, armata di una croce, riuscì a squarciare il ventre dell'animale demoniaco, uscendo vincitrice da questo scontro col maligno. Da questo episodio ha origine la più comune iconografia di Santa Margherita, e la devozione che ne fa la protettrice delle partorienti.
Dopo la sua detenzione, fu nuovamente interrogata dal governatore, ed obbligata ad adorare gli idoli; ma ella fu inamovibile nel proclamare la sua fede in Cristo, e di essersi a Lui donata totalmente con la sua verginità. A quel punto si avvertì un grande terremoto, e una colomba si pose sul capo di Margherita. Ma il governatore, adirato, ordinò che fosse decapitata, cosa che avvenne il 20 luglio 290, all'età di soli quindici anni.
La storia delle reliquie di Santa Margherita è legata a quella del pellegrino Agostino di Pavia, il quale, dopo aver trafugato il corpo, lo trasportò in Italia, a Montefiascone, dove morì a causa di un'improvvisa malattia. Di qui il culto della santa si diffuse in tutta Europa, e le reliquie si sparsero in diversi paesi.
Caorle, da tempo immemorabile, vanta il possesso di alcune importanti reliquie di Santa Margherita, delle quali la più importante è un braccio, racchiuso in un reliquiario che ne ricalca la forma in argento, con un bracciale in pietre preziose e antiche, risalente a prima del secolo XIII, oggi conservato nel museo liturgico parrocchiale.
Raffigurazioni della Santa si trovano in Duomo presso l'altare maggiore moderno, in un bassorilievo in bronzo ornato con pietre preziose, e in un trittico, appeso alla parete destra, del XVIII secolo. Nel Santuario della Madonna dell'Angelo si trova ora la statua di Santa Margherita, risalente al secolo XVII, che faceva parte dell'altare maggiore del Duomo smantellato negli anni '20 del secolo scorso, insieme alla statua di San Gilberto, conservata nello stesso Santuario, e di Santo Stefano Protomartire, collocata sopra la porta centrale del Duomo.
Ma la devozione per la Santa antiochena è testimoniata anche dalla toponomastica della città di Caorle; la seconda parrocchia all'interno del territorio cittadino è infatti dedicata a Santa Margherita, in memoria di un'antico oratorio che anticamente doveva sorgere presso la foce del Livenza, e la frazione che si trova a sud ovest porta proprio il nome di Porto Santa Margherita.
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