Propongo di seguito l'estratto del saluto indirizzato a mons. Beniamino dal nostro patriarca, il cardinale Angelo Scola, pubblicato sul suo blog angeloscola.it; credo riassuma un po' i sentimenti ed i pensieri di tutti noi nei confronti del nostro vescovo ausiliare ora in partenza per la diocesi di Vicenza.
La partenza del Vescovo Beniamino avviene subito dopo il dono della Visita del Santo Padre e quello della Beatificazione dell’amato Giovanni Paolo II, segni potenti, tangibili della presenza di Gesù che è risorto ed è sempre con noi (Antifona della Messa del giorno di Pasqua).
In questi giorni così intensi possiamo dire di aver gustato le primizie della Sua resurrezione: sul dolore per il distacco vince la gioia per il dilatarsi di una compagnia che si approfondisce in forza del sì di ciascuno alla volontà del Padre. Come quando un figlio o un fratello parte dalla famiglia di origine in obbedienza alla sua vocazione: la famiglia non si impoverisce. Più che l’esperienza della perdita fa l’esperienza dell’allargamento. Il cuore impara una misura più grande, accostandosi un po’ di più all’ampiezza, alla lunghezza, all’altezza e alla profondità dell’amore di Cristo.
Uno dei più importanti semi gettati da Benedetto XVI durante la sua preziosa visita nelle nostre terre è stato il potente richiamo alla comunione: «Siate nelle vostre Chiese e in seno alla società “quasi beatorum chorus” come affermava Girolamo del clero di Aquileia, per l’unità della fede, lo studio della Parola, l’amore fraterno, l’armonia gioiosa e pluriforme della testimonianza ecclesiale» (Benedetto XVI, Saluto ad Aquileia, 7 maggio 2011).
Davvero siamo stati confermati nella fede e i vincoli di comunione tra le Chiese del nuovo Nord Est, oggi in particolare con quella di Vicenza, si sono rinsaldati.
Con il cuore pieno di gratitudine per la sovrabbondanza di questi doni, e reso più certo del disegno buono con cui la Provvidenza ci conduce, ripetiamo il nostro grazie al Vescovo Beniamino per l’instancabile, intelligente dedizione con cui ha servito la nostra Chiesa.
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