E' terminato il primo giorno della visita di Sua Santità il papa Benedetto XVI alle diocesi del Nordest; ieri è stata la volta di Aquileia, dove il Santo Padre ha incontrato in particolare le delegazioni diocesane che stanno preparando il secondo convegno di Aquileia, che si terrà l'anno prossimo. La frase di apertura del discorso è stata molto suggestiva: «Ritornare ad Aquileia significa soprattutto imparare dalla gloriosa Chiesa che vi ha generato come impegnarsi oggi, in un mondo radicalmente cambiato, per una nuova evangelizzazione del vostro territorio e per consegnare alle generazioni future l’eredità preziosa della fede cristiana». In questo modo il pontefice ha esortato tutte le Chiese del Nordest a dare sempre una testimonianza decisa di Cristo Gesù, specialmente in questo nostro mondo fortemente secolarizzato, anche con le nostre manifestazioni pubbliche di devozione religiosa, quali le processioni. «L’orizzonte della fede e le motivazioni cristiane», ha detto il papa, «hanno dato e continuano ad offrire nuovo impulso alla vita sociale, ispirano le intenzioni e guidano i costumi. Ne sono segni evidenti l’apertura alla dimensione trascendente della vita, nonostante il materialismo diffuso; un senso religioso di fondo, condiviso dalla quasi totalità della popolazione; l’attaccamento alle tradizioni religiose; il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana; le molteplici espressioni di fede, di carità e di cultura; le manifestazioni della religiosità popolare; il senso della solidarietà e il volontariato. Custodite, rafforzate, vivete questa preziosa eredità. Siate gelosi di ciò che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre!». Caorle, dal canto suo, non è rimasta a guardare: con grande mobilitazione, molti parrocchiani e concittadini si sono riversati nella spiaggia della Sacheta, vicino al Santuario della Madonna dell'Angelo, formando in una singolare catena umana la scritta "W IL PAPA". E l'elicottero con a bordo il Santo Padre, dopo minuti di trepidante attesa, ha sorvolato per ben due volte l'area, spingendosi a poche decine di metri da terra.
Ma ora la nostra attenzione si volge alla Messa in parco san Giuliano, il vero evento che metterà in diretta comunicazione il successore di Pietro con gran parte del popolo di Dio che abita questo nostro territorio. Anche in quest'occasione Caorle, e la nostra parrocchia in particolare, avrà un ruolo di primo piano. E non solo per il fatto che molti nostri parrocchiani saranno presenti a Mestre per rendere omaggio al pontefice ed assistere al Divin Sacrificio da lui celebrato. Un segno particolare, grande onore per il nostro Duomo, metterà in comunione tutti i parrocchiani e tutti i caorlotti, anche quelli che non sono potuti venire. I candelabri e la Croce dell'altare, opportunamente restaurati, saranno quelli che da ormai duecento anni ornano le cerimonie del nostro Duomo (vedi la foto in alto). Pensate, i nostri arredi sacri, che appartengono al Tesoro del Duomo, tramandatoci dai nostri antenati della Chiesa di Caorle, orneranno l'altare sul quale il papa celebrerà la Santa Messa. E' un ulteriore motivo di gioia e di grande onore per noi parrocchiani del Duomo di Caorle e per i cittadini tutti; poter dire che i nostri arredri sacri sono degni dei papi! Come tutti gli onori, assumiamone anche gli oneri; impegnamoci a vivere la liturgia, ed in particolare le celebrazioni eucaristiche, come il papa ci insegna nelle cerimonie pontifice.
E' un po', dunque, come se tutti noi fossimo insieme ad assistere alla Santa Messa; ricordiamoci in particolar modo degli ammalati, degli anziani, dei deboli e dei sofferenti, e di chi lavora, che non hanno potuto essere con noi, e preghiamo anche per loro, in comunione con il successore di Pietro, i successori degli apostoli e tutta la Chiesa universale.
Alcune foto in anteprima
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