Domani, 25 marzo, la Chiesa celebrerà la solennità dell'Annunciazione del Signore; ricorderemo l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele alla Beata Vergine Maria del Concepimento di Gesù Cristo Salvatore nel suo grembo verginale. La scelta di porre questa ricorrenza il 25 marzo si spiega facilmente: oggi infatti sono nove mesi esatti prima del Natale del Signore, il 25 dicembre, ed è dunque la data più adeguata ad accogliere questa festa. Qualcuno mette in dubbio la Fede stessa dei cristiani e dei cattolici in particolare proprio per la singolare conincidenza di queste ricorrenze religiose; tutti noi, infatti, avremo sentito quelli che dicono che il Natale è posto in inverno al posto di una festa pagana del sole, e l'Annunciazione coincide con la primavera astronomica. Questi argomenti, tuttavia, non minano affatto la veridicità delle Scritture, che tacciono sul giorno e sul mese in cui questi fatti sono accaduti: per i primi cristiani, infatti, era importante celebrare non tanto la nascita terrena, quanto la nascita al cielo, ovvero il giorno della morte. Coerentemente a questo, i primi cristiani ricordavano piuttosto la morte di Cristo in Croce, insieme alla Risurrezione. Ma ben presto si sentì il bisogno di celebrare anche il giorno della Nascita del Signore; scrive infatti san Giovanni Crisostomo: «Se Cristo non fosse nato secondo la carne, non sarebbe stato battezzato, che è l'Epifania. Non sarebbe stato crocifisso, che è la Pasqua. Non avrebbe mandato lo Spirito, che è la Pentecoste». La tesi della scelta del 25 dicembre in sostituzione della ricorrenza pagana del sol invictus risalirebbe al XII secolo, e il motivo sarebbe quello di voler in qualche modo battezzare, purificare da ogni culto pagano, il calendario. Tuttavia, in tempi molto recenti, si è fatta avanti un'altra teoria, grazie agli studi degli storici sulla Bibbia e sui famosi rotoli del mar morto ritrovati a Qumran intorno alla metà del secolo scorso, secondo la quale queste date non sarebbero stabilite per una scelta dei cristiani, ma riflettano effettivamente una verità storica. Nei rotoli è stato rinvenuto il calendario delle classi sacerdotali ebraiche; sapendo che Zaccaria, il padre del Battista, era della classe di Abia (Lc 1,5) e che quando l'Arcangelo Gabriele annunciò alla Vergine il Concepimento di Cristo Elisabetta era al sesto mese di gravidanza (Lc 1,36), è stato possibile ricostruire una possibile data per l'annuncio dell'Angelo a Zaccaria (Lc 1,11-22) attorno alla fine di settembre (a conferma di ciò le Chiese orientali ricordano il concepimento del Battista il 23 settembre), e quindi l'annuncio dell'Angelo a Maria sei mesi dopo, a fine marzo.
Al di là delle considerazioni sulla data, con questa ricorrenza (tanto importante da essere celebrata dalla Chiesa come solennità) ricordiamo il grande mistero dell'Incarnazione di Nostro Signore, che si è degnato di spogliare se stesso ed assumere la nostra condizione servile, diventando simile a noi in tutto fuorché nel peccato, e pertanto ricordiamo anche l'«Ecce ancilla Domini» della Beata Vergine alle parole dell'Angelo, Lei che era stata preservata da ogni macchia di peccato per i meriti della Redenzione del suo Figlio Gesù Cristo. Quel «sì» che si è rinnovato in ogni momento della vita della Madonna al fianco del suo Figlio, in particolare quando, alla Presentazione al Tempio, Simeone Le predisse che una spada le avrebbe trafitto l'anima, e ancor più sotto la Croce. Una solennità del Signore, dunque, ed anche della Madonna, che non stupisce possa cadere sempre tra la Quaresima e la Pasqua; in particolare quest'anno il 25 marzo è addirittura venerdì di Quaresima, giorno in cui tradizionalmente le comunità cristiane meditano la Passione di Cristo mediante la Via Crucis. Tra queste stazioni della pietà popolare si ricorda come la Madre di Gesù lo abbia accompagnato per tutta la salita al Calvario, e lo abbia accolto tra le sue braccia quando fu deposto dalla Croce, come fece nel suo grembo verginale quando l'Arcangelo venne a Lei.
Un motivo in più ci spinge a celebrare con fervore questa festa; infatti, per benigna concessione del Santo Padre Benedetto XVI, i fedeli che devotamente visiteranno durante tutta la giornata di domani il Santuario della Madonna dell'Angelo potranno ricevere l'Indulgenza Plenaria alle consuete condizioni stabilite dalla Chiesa. Domani ci troveremo in Santuario (come da consuetudine reintrodotta proprio quest'anno) a meditare la Via Crucis alle ore 15:00, portando nel cuore anche queste particolari considerazioni sul mistero dell'Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo dal quale, riprendendo san Giovanni Crisostomo, «nascono molti fiumi, che sono le feste che celebriamo».
Cliccando sul link di seguito potrete rileggere il decreto di concessione dell'Indulgenza Plenaria, con le condizioni per riceverla:
Decreto della Penitenzieria Apostolica sulla concessione dell'Indulgenza Plenaria ai fedeli che visitano il Santuario della Madonna dell'Angelo.
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