Il 2 gennaio è il giorno in cui Caorle torna devotamente ai piedi della sua amata Madonnina dell'Angelo, alla quale deve ancora oggi la sua esistenza. Alla fine del 1943, infatti, il comando dell'esercito nazista di stanza a Venezia, che dopo l'armistizio chiesto dall'Italia alle forze alleate aveva occupato i territori dell'Italia settentrionale, aveva stabilito lo sgombero di tutti gli abitanti della città di Caorle e la completa cancellazione del territorio dalle carte geografiche, sommergendo il litorale per una profondità di circa venti chilometri. A quel tempo l'Italia era sguarnita di ogni ordine civile, il re ed il governo si erano rifugiati da Roma a Brindisi e i governi locali del nord Italia, se non completamente assenti, erano del tutto asserviti agli ordini dei tedeschi; non vi era dunque possibilità di appello a qualsivoglia autorità civile, per i poveri caorlotti, al fine di scongiurare la catastrofe ormai decisa per le proprie case e la propria città. L'allora arciprete del Duomo di Caorle don Felice Marchesan, insieme a mons. Gottardi, futuro arcivescovo di Trento, cercarono invano più volte di far desistere i militari tedeschi dall'infausto proposito. Alla fine, convocati i fedeli ai piedi della Madonna dell'Angelo, la comunità supplicò la Vergine Santa, il 2 gennaio 1944, con la promessa che, se Lei fosse riuscita laddove gli uomini avevano fallito, i caorlotti si sarebbero impegnati a ristrutturare il Santuario, la cui ultima costruzione risaliva a duecento anni prima ed era molto bisognoso di intervento.
E la Madonna non fece mancare ai suoi fedeli il suo sostegno: la settimana successiva l'arciprete poteva recare a Caorle la notizia del cambio di ordini presso il comando tedesco.
E' questo, dunque, che oggi ricordiamo: la salvezza della nostra città di Caorle dalla distruzione materiale dei suoi edifici. Ma ben altre sono le distruzioni che oggi minacciano la nostra cittadina e la stabilità delle famiglie che la abitano: la droga e le dipendenze in cui troppo spesso i nostri giovani cadono, una concezione del lavoro e del denaro individualistica e maniacale, che arriva al punto di dividere i genitori dai propri figli, un'edilizia che talvolta si è mostrata insensibile ed irrispettosa dell'ambiente in cui è messa in opera; per non parlare del momento di difficoltà economica che tutto il nostro Paese vede davanti a sé. Anche oggi, come sessant'otto anni fa, possiamo affannarci per trovare da soli il modo di uscire da questi problemi, senza però riuscire a risolverli. La ricorrenza odierna ci indica l'unica via che può rendere fruttuosi i nostri sforzi: invocare l'aiuto di Dio, tramite la potente intercessione della sua Santissima Madre. Questo vuole essere l'augurio per la ricorrenza che all'inizio dell'anno ci richiama, come nel lontano 2 gennaio del 1944, ai piedi della Vergine dell'Angelo: non escludiamo Dio dalla nostra vita, non rifiutiamo l'aiuto della Madonna, che mai ha deluso le attese di chi la invoca sinceramente. Soltanto nel Signore possiamo essere certi che tutti i nostri propositi di solidarietà e amore verso gli altri sono puri ed autentici, e non contaminati dall'egoismo o dall'ideologia. La Madonna dell'Angelo si ricordi ancora, durante questo nuovo anno, dell'intera città di Caorle, anche se noi caorlotti, a volte, ci dimentichiamo di Lei.
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