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lunedì 29 agosto 2011

973mo Anniversario della Dedicazione del Duomo

Il 30 agosto ricorre l'anniversario dell'atto di riconsacrazione della Cattedrale di Caorle da parte del vescovo Pietro Martire Rusca (1656-1674); nel 1665, non essendovi alcuna notizia circa la data di consacrazione della cattedrale, compì nuovamente questo rito, apponendo alle pareti del tempio dodici croci in terra cotta, sotto ognuna delle quali viene accesa una candela ad ogni anniversario di questo solenne gesto. Esistono fonti storiche attendibili a testimoniare che la costruzione dell'odierna basilica sia avvenuta nell'anno 1038, sopra i resti di una precedente basilica di epoca paleocristiana, eretta a sua volta quando a Caorle si stabilirono i primi vescovi. Circa l'inizio della cronotassi vescovile, invece, le fonti storiche appaiono un po' lacunose; le prime notizie risalirebbero al tempo del vescovo Giovanni delle Pannonie, il cui nome appare nello scambio epistolare tra l'esarca di Ravenna Mariniano e papa San Gregorio Magno, datato 598. Alcuni storici, tuttavia, non sono certi che si possa riconoscere come Caorle il toponimo Insula Capra che appare in quel carteggio. Ma tale ipotesi, avanzata con una certa autorità dallo storico caorlotto Trino Bottani, potrebbe avere qualche riscontro nella storia: innanzitutto non sembra fantasioso che l'autorità dell'esarca di Ravenna arrivasse fino ai lidi caprulani, giacché la struttura del nostro famoso campanile cilindrico riprende proprio, unico nel triveneto, la forma dei campanili ravennati del X secolo; inoltre è un fatto appurato da un gran numero di fonti storiche che la sede vescovile di Caorle fosse la più prestigiosa delle Venezie, sebbene fosse anche la più povera, proprio in ragione dell'antichità della sua fondazione (vedi ad esempio la "Biografia di fra' Paolo Sarpi" di Aurelio Bianchi Giovini). Un'altra ipotesi sulla fondazione della diocesi risale invece alle invasioni barbariche che coinvolsero il nordest dell'Italia a partire dal III secolo, quando i Concordiesi migrarono nelle paludi del loro porto marittimo, cioè Caorle, per sfuggire alla furia devastatrice dei Longobardi e degli Unni. Una prova di questo si trova nel fatto che la Cattedrale caprulana e quella concordiese sono dedicate entrambe al Protomartire Santo Stefano.
Di conseguenza è plausibile che, prima dell'attuale costruzione sacra, fosse stata edificata un'altra cattedrale, i cui resti sono stati trovati nel corso dei frequenti restauri del secolo scorso; tutt'ora conservati in Duomo, nel giardino della canonica e nel museo parrocchiale, sono stati datati attorno al VI-VII secolo. Molto probabilmente la basilica attuale fu costruita per ampliare l'edificio antico, in un momento, per Caorle, che fu quello del massimo splendore, prima di una progressiva e repentina decadenza, cominciata nel '400 con l'incendio da parte dei genovesi e terminata soltanto negli anni '70 del secolo scorso, con l'incremento massiccio del turismo. Nel XVII secolo, con l'aumentare della devozione dei fedeli, il vescovo Rusca decise quindi di riconsacrare la Cattedrale, al fine di stabilire il giorno in cui celebrare annualmente la sua Dedicazione a Santo Stefano Protomartire. A perpetua memoria, oltre alle dodici croci, è rimasta anche una lapide, ora affissa alla parete sinistra del Duomo.
Anche nei secoli più bui della povertà e della malattia, il Duomo ed il suo campanile cilindrico che domina l'intera città sono sempre stati punti di riferimento per tutti i caorlotti; mai i cittadini, anche nei secoli più difficili, hanno cessato di frequentare la Casa del Signore, che le Confraternite abbellivano con altari, opere d'arte, reliquiari e suppellettili. In questa ricorrenza, che possiamo considerare il compleanno della nostra Chiesa, anche noi, eredi di un così grande tesoro, siamo invitati a partecipare; perciò celebreremo già stasera, al posto del Rosario delle ore 18:00, i Primi Vespri della solennità della Dedicazione del Duomo; domani, sempre alle 18:00, i Secondi Vespri e, alle 18:30, la Santa Messa cantata.
A conclusione di questo articolo propongo l'ascolto del mottetto di Jacobus Gallus (1550-1591) O quam metuendus, ispirato all'antifona al Magnificat dei Secondi Vespri della Dedicazione.

3 commenti:

  1. Salve! Sapete dirmi se in occasione della festività della Dedicazione si deve svolgere qualche rito particolare? Oppure è una semplice messa solenne? Grazie

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  2. E' una Messa solenne. E' una solennità per la parrocchia in cui la chiesa dedicata si trova, con liturgia delle ore e Messa propri, con Gloria e Credo; se cade in domenica ha la precedenza sulle domeniche del Tempo Ordinario. Talvolta si accende una candela sotto le dodici croci poste sulle pareti della chiesa il giorno della consacrazione.

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  3. Chiedevo appunto se nella messa si dovesse svolgere qualche rito particolare...Grazie della risposta!

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