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sabato 13 agosto 2011

Tesori d'arte sacra: la statua dell'Assunta

Per la rubrica mensile sui tesori d'arte sacra conservati nel nostro Duomo, nel Santuario e nel Museo liturgico parrocchiale, cogliamo l'occasione dell'imminente solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria per parlare della statua dell'Assunta, conservata nel nostro Duomo, e dell'omonima Confraternita che a Caorle ha arricchito i luoghi di culto ed i riti religiosi negli anni lontani. La statua che, come possiamo ammirare nella fotografia, esposta alla venerazione dei fedeli in occasione del 15 agosto, risale infatti al XVIII secolo, in legno dorato, e raffigura la Vergine Assunta tra le nubi, mentre gli angeli la accolgono in Cielo festanti. E' interessante notare l'uso del colore dorato secondo la tradizione dell'iconografia antica, ossia fino a Giotto, in cui gran parte dei soggetti sacri, specialmente nella pittura, erano collocati su sfondi oro per sottolineare l'appartenenza dei personaggi raffigurati ad una dimensione diversa da quella terrena. Così la Beata Vergine Maria non è stata semplicemente trasportata nel nostro cielo, ma è stata elevata da terra fino al cospetto di Dio, nel Cielo divino che definiamo anche Paradiso. L'oro, nell'arte sacra, non è mai ostentazione di ricchezza, alla quale, semmai, sono avvezzi gli uomini; sta invece a segnare il distacco tra la dimensione divina in cui sono celebrati i Sacri Misteri e quella umana, e le chiese addobbate in questo modo sono lo specchio di quello scopo, che si prefigge la liturgia, di far pregustare agli uomini già qui sulla terra la vita eterna che Dio ha promesso.
Per questo motivo in molte occasioni, soprattutto nel passato, sia gli uomini ricchi che quelli più poveri decidevano di rinunciare a parte dei loro proventi per commissionare opere d'arte destinate alla loro chiesa, arricchendola di arredi sacri, altari e quant'altro. Molto spesso questi gruppi di fedeli si riunivano in Confraternite, ossia asssociazioni permanenti di fedeli che si occupavano di raccogliere le offerte per le opere di carità e per le Messe in suffragio dei defunti, per contribuire al sostentamento dei sacerdoti e della chiesa e per finanziare le opere d'arte che abbellivano il tempio. A Caorle una delle più importanti confraternite era proprio quella dell'Assunta, istituita il 15 agosto 1425, e costituita soltanto da confratelli. Era anche detta Confraternita dei Battuti, poiché, come rinvenuto nelle fonti storiche, i suoi membri erano chiamati a radunarsi ogni seconda domenica del mese per «battersi». Tale Scuola aveva il proprio altare inizialmente nell'oratorio dell'Assunta, che sorgeva davanti all'oratorio di San Rocco, del quale oggi rimangano alcuni resti di affreschi sotto il porticato attiguo al muro perimetrale dei giardini della canonica. Dalle notizie che ci sono pervenute, sopra l'altare era posta una tela con l'emblema della Confraternita, ovvero la Santa Vergine nell'atto di coprire con il suo manto due confratelli. Tale emblema è riportato nel paliotto frontale dell'altare di Sant'Andrea, custodito nella cappella laterale destra del Duomo, a testimonianza del fatto che, probabilmente, tale altare fu finanziato proprio dai confratelli dell'Assunta. Nel 1589 il guastaldo della Confraternita chiese al vescovo Girolamo Righettino di poter celebrare stabilmente le Messe della Scuola nella cattedrale, poiché il piccolo oratorio era ormai cadente. Nel catino dell'abside sinistra del Duomo, dove si trovava l'altare dell'Assunta, è infatti affrescata la Vergine in trono col Bambino, tra i santi Lorenzo e Stefano, con ai piedi la Confraternita stessa in atteggiamento supplice (affresco risalente al secolo XIV).
L'oratorio fu ristrutturato completamente l'8 dicembre 1749, quando si ha notizia della richiesta dei confratelli al vescovo Francesco Trevisan Suarez di tornare a celebrare la Messa nell'oratorio nelle solennità della Vergine Maria e nelle seconde domeniche del mese. I confratelli si impegnavano a sostenere la Messa in suffragio ogni sabato, e a provvedere per i riti funebri e la sepoltura di tutti i propri confratelli deceduti nel territorio dalla Livenza al Tagliamento, che era compreso nella diocesi di Caorle.
Nella festa dell'Assunzione, il 15 agosto, il vescovo, o in sua assenza il decano del Capitolo, celebrava Santa Messa ed i Vespri nella cattedrale, alla presenza di tutta la Confraternita, i cui membri erano vestiti di cappa. Con i proventi della questua effettuata presso le case della città e in chiesa, ogni seconda domenica del mese, la Scuola versava un piccolo salario al cappellano dell'oratorio e ad ogni sacerdote che interveniva alle solennità, nonché al parroco della cattedrale, il quale si impegnava, però, a fornire ai membri i ceri da utilizzarsi nelle processioni funebri dei confratelli defunti.
La Confraternita dell'Assunta si estinse, come la maggior parte di tutte le altre presenti nel territorio, tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, quando cadde la Repubblica Serenissima e subentrò l'occupazione napoleonica, e successivamente alla soppressione della diocesi nel 1818.

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