
Ancora oggi, sopra la porta d'ingresso, campeggia la statua di san Gaetano da Thiene, di fine XVIII secolo, ed una meridiana. All'interno, alla parete del coro, era appesa una tela rafigurante il Santo patrono, opera del pittore veneziano Eugenio Moretti, della metà del 1800; l'altare era ornato con un'ulteriore statua lignea del santo, opera di scultori della Val Gardena, e da alcune lampade in rame provenienti dalla chiesa di Santo Stefano di Venezia. Sulla controfacciata si trovavano un Crocifisso ligneo del secolo XVIII ed una tela di Santa Rita da Cascia, contornata da una cornice in legno dorato di stile rinascimentale. Sulla parete di sinistra si apriva una piccola cappellina laterale dedicata all'Immacolata Concezione; all'interno dell'altare erano custoditi i resti del martire San Faustino, provenienti dalla chiesa veneziana di San Vidal.
L'oratorio, poi divenuto chiesa parrocchiale, fu proprietà di diversi nobili veneziani, che avevano comprato la tenuta nel territorio di San Gaetano: originariamente la famiglia Contarini Dal Zaffo, quindi le famiglie Marcuzzi e Giacomelli. Nella prima metà del XX secolo passò al barone Franchetti, che provvide al suo arricchimento; nella sua tenuta di San Gaetano, inoltre, egli ospitò più volte il suo amico e scrittore americano Ernst Hemingway, che, affascinato dal paesaggio della laguna di Caorle, lo descrisse nel suo libro "Di là dal fiume e tra gli alberi".
Fonti - Giovanni Musolino: Storia di Caorle (La Tipografica, Venezia - 1967)
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