Domenica prossima, 21 novembre, la nostra diocesi di Venezia celebra la festa liturgica della Madonna della Salute; tale festa nasce dal voto solenne emesso dalla comunità cittadina e religiosa di Venezia il 20 ottobre 1631 col quale si supplicava l'intercessione della Beata Vergine Maria perché cessasse l'epidemia di peste che in quel periodo aveva portato alla morte centinaia di migliaia di persone in tutto il dogado (nel quale era compresa anche Caorle). Con tale voto il doge si impegnava a costruire un sontuoso tempio in onore della Vergine Maria una volta cessata l'epidemia; nel giro di un mese il diffondersi della peste cessò e la situazione ritornò lentamente ma inesorabilmente alla normalità. Così fu preparata la costruzione della chiesa promessa, scegliendo come luogo la punta della dogana, dove erano stati distrutti alcuni abitati in seguito ai numerosi bandi emessi dai governanti per arginare l'infezione. La gara d'ingegni fu vinta dall'architetto Baldassarre Longhena, che realizzò uno splendido esempio di architettura barocca (nella foto è riprodotto l'altar maggiore), in una Venezia che ben presto sarebbe divenuta uno dei centri principali di questa nuova corrente artistica. La consacrazione del tempio avvenne il 21 novembre 1687, data in cui si commemora la Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio e che coincideva con la consacrazione della basilica di Santa Maria Nova in Gerusalemme. Da quel momento ogni anno la Chiesa di Venezia e tutte le chiese del Veneto celebrano con devozione la festa della Madonna della Salute.
Quest'anno il 21 novembre è anche l'ultima domenica del tempo ordinario, giorno che, dalla riforma liturgica post-conciliare, è stato scelto per la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo; poiché le solennità liturgiche hanno la precedenza rispetto alle feste, la liturgia di domenica prossima seguirà i testi della solennità di Cristo Re. Tale ricorrenza fu istituita da papa Pio XI l'11 dicembre 1925; basandosi sull'affermazione di Gesù che leggiamo nel Vangelo di Giovanni: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù.» (Gv 18,36), il papa affermava che il Regno di Cristo è un dominio sulle cose spirituali, ma «d'altra parte sbaglierebbe gravemente chi togliesse a Cristo Uomo il potere su tutte le cose temporali, dato che Egli ha ricevuto dal Padre un diritto assoluto su tutte le cose create, in modo che tutto soggiaccia al suo arbitrio. Tuttavia, finché fu sulla terra si astenne completamente dall'esercitare tale potere, e come una volta disprezzò il possesso e la cura delle cose umane, così permise e permette che i possessori debitamente se ne servano.»
A Venezia, già da una settimana, sono state organizzate diverse iniziative, disponibili sul programma diffuso tramite anche il sito parrocchiale www.caorleduomo.altervista.org. Sono da segnalare in particolare il tradizionale pellegrinaggio dei giovani del patriarcato sabato 20 novembre, a partire dalle ore 20, accompagnato dal vescovo ausiliare mons. Beniamino Pizziol (durante il quale sarà letto un messaggio del patriarca, card. Angelo Scola, impegnato quest'anno a Roma per il concistoro indetto da papa Benedetto XVI) e la Messa pontificale, presieduta sempre dal vescovo ausiliare, alle ore 10 di domenica 21 in basilica.
Anche nella nostra parrocchia faremo memoria della Madonna della Salute, che ormai quasi 400 anni fa ha salvato anche i nostri antenati dalla peste; per la benevola concessione del papa, chi si recherà in visita al Santuario della Madonna dell'Angelo nel giorno di domenica 21 novembre, alle consuete condizioni (che si possono trovare anche nel decreto di concessione), potrà lucrare l'Indulgenza plenaria per sé e per i propri defunti.
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