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giovedì 15 marzo 2012

Un pensiero sulla sentenza n. 4184

Con la sentenza di quest'oggi la Cassazione ha sentenziato che le coppie omosessuali sono "titolari del diritto alla vita famigliare". A dire la verità è una delle tante sentenze che periodicamente si affacciano sulle prime pagine dei giornali e dei telegiornali; ma è abbastanza curiosa l'impressionante coincidenza di tempi, che ha fatto in modo che si parli dello stesso argomento, l'estensione del matrimonio alle coppie omosessuali, in contemporanea praticamente in tutta europa. Si è cominciato infatti con la vicenda britannica, culminata con il duro attacco in diretta sulla televisione pubblica BBC al cardinale arcivescovo di Saint Andrew ed Edimburgo O' Brien, di cui ho parlato ieri; sempre ieri, poi, un voto del Parlamento Europeo ha intimato ai governi europei di non dare "definizioni restrittive di famiglia"; infine oggi la sentenza della Cassazione italiana. Non credo di essere l'unico al quale nasce il sospetto che sotto una tale successione di coincidenze si possa nascondere una regia, atta a creare un clima tale per cui i governi, e nella fattispecie quello italiano, non possano che conformarsi alla situazione europea, per non sfigurare in quanto a "civiltà" e "modernità" nei confronti dei colleghi.
Questo sospetto si alimenta dando un'occhiata più estesa alle parole della sentenza trasmesse dalle agenzie di stampa; in esse si legge che: «I componenti della coppia omosessuale [...], anche se secondo la legislazione italiana non possono far valere ne' il diritto a contrarre matrimonio, ne' il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all'estero, tuttavia - a prescindere dall'intervento del legislatore in materia - quali titolari del diritto alla vita famigliare e nell'esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata».
In sostanza i giudici della corte riconoscono che la legislazione italiana non ammette, per le coppie omosessuali, il diritto a contrarre matrimonio; e nemmeno, quindi, si permette di ammetterlo lei stessa questo diritto. Tuttavia, "a prescindere dall'intervento del legislatore in materia", queste coppie possono "far valere il diritto..." eccetera. A chi dunque dobbiamo credere? Può un sistema legislativo non riconoscere un diritto e, nel contempo, permettere di far valere il diritto? O è forse una delle tante ambiguità legislative per cui vale il detto: "Fatta la legge trovato l'inganno"?
Un secondo punto molto importante, riguarda sempre le espressioni usate: non si parla del diritto delle coppie omosessuali di "contrarre matrimonio", ma si vuole usare un'espressione forse un po' più dolce, politically correct, come "diritto alla vita famigliare". Ma in questo modo, senza volerlo (o forse sì), la sentenza si presta ad essere utilizzata per aprire la strada anche alla possibilità delle adozioni di bambini da parte delle coppie omosessuali. Cos'è infatti la "vita famigliare" se non quella che comprende mettere al mondo, crescere ed educare i figli, possibilità che è naturalmente preclusa ad una coppia di persone dello stesso sesso? Come può permettersi una qualsiasi legislazione di considerare "diritto" dei coniugi una persona o più persone come potrebbero essere i figli, i quali non sono un diritto nemmeno per le coppie eterosessuale, che i figli possono metterli al mondo?
Infine un ultimo punto: la Corte di Cassazione ha infatti pronunciato che «è stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per cosi' dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio». In base a cosa la Cassazione si permette di fare questa constatazione? Può la sentenza di un tribunale mettersi addirittura al di sopra della natura (al di sopra di Dio), stabilendo quello che è o non è naturale? Lo scoramento, che ci avvilisce di fronte a situazioni del genere, è tale che riconosco essere inutile ribadire quanto detto soltanto ieri; ma voglio farlo ugualmente: ossia ribadire che la parola stessa "matrimonio", sul quale si fonda la famiglia non solo per i cattolici ma anche per la legge italiana, contiene al suo interno la parola "mater", madre, che la natura (per coloro che, laici, non vogliono dire Dio) ha stabilito essere una donna; ed insieme al "patrimonio" ("pater") abbiamo la perfetta gestione della famiglia nell'unione del padre (uomo) e della madre (donna). Come si può affermare che l'esistenza del matrimonio e quindi la fondazione di una famiglia superano radicalmente la differenza sessuale dei nubendi? Scusatemi l'ironia, ma c'è da aver paura: e se un giorno la Cassazione decidesse con una sentenza che i bimbi debbano essere allattati al seno degli uomini e non delle donne, perché una tale concezione matriarcale dell'allevamento dei figli è ormai radicalmente superata?
Se dunque la Cassazione vuole stabilire un istituto che superi radicalmente quanto è previsto dalla natura, perché non chiamarlo in un'altra maniera? Perché ostinarsi a chiamarlo matrimonio? E' la nostra, forse, omofobia, un voler negare dei diritti alle coppie omosessuali? Credo proprio di no: se una coppia di omosessuali vuole andare a convivere lo faccia pure; da cristiano io gli dirò che la loro condotta è sbagliata, ma a malincuore rispetto la loro libertà di scelta. Ma affermare che il matrimonio e la famiglia sono altra cosa rispetto alla loro unione non è discriminazione; si tratta semmai di preservare il diritto dei bambini che nasceranno e di quelli già nati ad avere accanto a sé le figura di un padre e di una madre; si tratta di riconoscere la natura delle cose; si tratta anche di salvare la nostra intera società da una mentalità individualistica e materialistica, che vuole spacciare per uguaglianza e amore queste battaglie che di serio hanno ben poco, invece che pensare con vero amore alla vita delle future generazioni.

3 commenti:

  1. La scassazione. Ma chi sono queste menti perverse? Come si può fare per impedire loro di violare le leggi di uno stato?

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  2. bellissimo il tuo post, la situazione è proprio drammatica. Ciao

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  3. Grazie ad entrambi per i vostri commenti.
    Preghiamo quest'oggi, nella Via Crucis, perché il Signore protegga l'Italia, l'Europa e il mondo intero dalla distruzione della famiglia.

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