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domenica 11 dicembre 2011

Quando è nato Gesù Cristo?

Siamo giunti alla terza domenica di Avvento, nella quale la liturgia stessa ci invita ad alzare gli occhi, perché l'attesa del Salvatore sta per compiersi; e ricordiamo che il tempo di Avvento ha in sé una duplice valenza, quella dell'attesa dell'ultima venuta di Cristo nella gloria e quella dell'attesa della prima venuta del Signore, nella grotta di Betlemme più di 2000 anni fa. Vorrei in questo articolo soffermarmi sul Natale, a ormai sole due settimane di distanza; molti infatti oggi si interrogano se Gesù Cristo sia nato veramente il 25 dicembre oppure se questa data sia stata scelta dai primi cristiani dopo la Sua morte, per qualche motivo. Fino agli ultimi anni l'ipotesi più accreditata era proprio quest'ultima, e si adduceva come motivazione della scelta del 25 dicembre la prassi dei primi secoli di "cristianizzare" la vita dei popoli pagani che si convertivano anche sostituendo le ricorrenze pagane con quelle cristiane. Si hanno alcuni esempi di questa usanza, per esempio nello spostamento della festa di Tutti i Santi a ridosso dei riti per l'inizio dell'inverno in voga soprattutto tra le popolazioni germaniche (quelli che oggi conosciamo in parte sotto il nome di Halloween). Così, si pensava, il Natale a dicembre doveva essere usato per prendere il posto delle feste pagane per il solstizio d'inverno, la ricorrenza romana del "Sol invictus". Questa identificazione ha dato adito, senza motivo, ad assurde obiezioni da parte di ateisti e laicisti: secondo costoro la vicinanza del Natale alla festa del "Sol invictus" sarebbe la prova che la Nascita di Gesù Cristo sarebbe solo una storia raccontata e l'intera religione cristiana sarebbe quindi priva di fondamento. Ma a ben guardare questa eventuale coincidenza di date non costituisce la prova di alcunché, né è necessario, per la fede, conoscere con esattezza la data della Nascita di Cristo; basta sapere e credere che Gesù Cristo si è incarnato e ha fatto parte della storia dell'umanità, tra l'altro modificandola profondamente.
Tuttavia, poiché (al contrario di quanto affermano ateisti e laicisti) la Chiesa non è contraria alla ricerca storica e scientifica, e dato che l'ingresso di Nostro Signore nella storia dell'uomo è un fatto assolutamente importante per la religione cristiana cattolica, non si è mai voluto mettere un freno alle indagini sulla storicità della datazione del Natale il 25 dicembre. Queste ricerche hanno dato importantissimi risultati specie negli ultimi cinquant'anni, quando furono accidentalmente rinvenuti, in alcune grotte nei pressi del Mar Morto, dei rotoli di manoscritti biblici e di altri documenti della religione ebraica, datati tra il 150 a.C. e il 70 d.C.: essi sono noti come i rotoli di Qumran (o rotoli del Mar Morto).
Ma prima di parlare dell'importante contributo che questa scoperta ha apportato al nostro scopo, sfatiamo un altro mito: molti infatti vanno dicendo che nei Vangeli e nelle Scritture in genere non vi sarebbe alcun riferimento storico certo riguardo la nascita a Betlemme di Gesù. Questo è falso; abbiamo, invece, informazioni molto dettagliate; ma certo bisogna saperle trovare. L'inizio del Vangelo di San Luca ci dice infatti:

«Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta.
Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta dell'incenso.Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni.
»
Lc 1, 5.8-9.11-13

E un'altra precisa indicazione temporale, che permette di risalire all'anno di nascita del Signore, ci è fornita più avanti:

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria.»
Lc 2, 1-2

San Luca, infatti, precisa che questo fu il primo censimento voluto da Cesare Augusto (ossia Ottaviano), e che Tertulliano attribuisce a Senzio Saturnino nel 3 a.C., ma si prolungò nell'anno successivo, il 2 a.C., quando effettivamente gli era succeduto Quirinio, come anche conferma una lapide rinvenuta dall'archeologo William Ramsey nel 1912.
Ma la prima citazione è quella più utile per risalire alla data di nascita: ci è infatti detto che Zaccaria, padre di San Giovanni Battista, apparteneva alla classe sacerdotale di Abia. Le ventiquattro classi sacerdotali ebraiche (come sappiamo da 1 Cr, 24, 1-19) si alternavano secondo un preciso calendario, officiando al tempo da sabato a sabato (da Giuseppe Flavio, Antiquitates, VII 365), e si sa che la classe di Abia era l'ottava nei turni di servizio; ma non si era mai riusciti a capire in quale periodo dell'anno officiasse. Il rinvenimento dei rotoli di Qumran ha permesso di ricostruire questi turni e, grazie all'impiego di un calendario solare di 364 giorni, di riportarli al nostro modo di scandire il tempo. Così si è capito che la classe di Abia officiava nel tempio due volte l'anno, la prima volta tra l'8 ed il 14 aprile e la seconda tra il 24 ed il 30 settembre. Si dà il caso che la tradizione cristiana orientale abbia fin dai tempi antichi celebrato tra il 23 ed il 25 di settembre la data dell'annuncio a Zaccaria, conformemente a quanto previsto da queste ricerche. Il Vangelo di San Luca, poi, ci dice con gran dovizia di particolari che l'Arcangelo Gabriele diede alla Beata Vergine Maria l'annuncio della nascita di Cristo sei mesi dopo questi eventi; tant'è che, come a voler dare conferma alla Madonna della veridicità delle sue parole, egli le dice che "è il sesto mese" di gravidanza per Elisabetta, che tutti dicevano sterile. Contando dunque sei mesi da settembre si arriva a marzo (il 25 marzo le tradizioni cristiane orientale ed occidentale pongono la solennità dell'Annunciazione), e dopo nove mesi si giunge a dicembre.
Ecco, dunque, che il 25 dicembre, come data per la Natività di Nostro Signore, non sembra essere stata scelta o inventata dagli uomini; tanto che la tradizione del Natale a dicembre proviene già dal I secolo, cioè dagli anni immediatamente successivi alla morte di Gesù Cristo. E non sembra verosimile, data la brevità del periodo a disposizione dei primi cristiani, che essi abbiano avuto il tempo di fare ragionamenti troppo complicati per scegliere una data al Natale.
Ma si potrebbe muovere un'altra obiezione: i Vangeli narrano che a Betlemme, quando Gesù Cristo nacque, i primi a renderGli omaggio furono dei pastori, ai quali apparvero gli angeli:

«C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama
"».
Lc 2, 8-14

Allora, per chi conosce qualcosa della prassi delle popolazioni dell'epoca, è facile obiettare che in dicembre, pieno inverno, il freddo (Betlemme è situata a 800 metri sul livello del mare) avrebbe impedito ai pastori di pascolare le pecore all'aperto; tanto più la notte. Dunque, per i detrattori della storicità della data del Natale, la conclusione è quella che il racconto evangelico sarebbe privo di fondamento, o solo simbolico, o ancor peggio inventato. Ma non basta conoscere le abitudini del popolo di allora così superficialmente: i giudei, infatti, distinguevano tre tipi di greggi, secondo criteri di purità (fondamentali in tutta la loro vita). Il primo è quello delle pecore bianche, considerate pure e quindi degne di rientrare all'ovile dentro la città, quando sopraggiunge la sera; il secondo è quello delle pecore un po' bianche ed un po' nere, considerate impure, quindi possono rientrare all'ovile dopo il pascolo, ma esso deve essere posto al di fuori della città. Infine il terzo è quello delle pecore nere, impure, le quali non possono nemmeno rientrare nell'ovile; pertanto sono costrette a pernottare all'aperto, mentre i loro pastori (considerati anch'essi gli ultimi nella società a motivo della loro occupazione) organizzano dei turni di veglia per il gregge. Si ritrova in ciò esattamente quanto afferma l'Evangelista Luca, quando dice: "vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge". Ed in sostanza anche questa obiezione si tramuta in una prova a favore della storicità del Natale e della sua datazione il 25 dicembre.
In conclusione, ancora una volta le ricerche delle fonti storiche sembrano confermare in maniera sicura non solo la vicenda storica del Signore Gesù Cristo fra gli uomini, ma anche che la data in cui noi celebriamo il Natale è del tutto attendibile.

Fonti:

2 commenti:

  1. l'aNNUNCIAZIONE AVVENNE NEL MESE DI AB ED ELUL CORRISPONDENTE A META' AGOSTO E SETTEMBRE,SE CONTIAMO I NOVE MESI SUCCESSIVI GESU' NASCE NEL MESE DI ADAR NIOSAN,OSSIA MARZO APRILE.PER FAVORE NON DICA STRONZATE

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  2. Lei crede in Gesù Cristo figlio di Dio??

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