La Chiesa cattolica dedica per tradizione il mese di ottobre al Rosario, e quindi alla Beata Vergine Maria. Uno dei motivi è proprio la festa della Beata Vergine Maria del Rosario il giorno 7 ottobre, celebrazione istituita da papa san Pio V nell'anniversario della vittoria riportata dai cristiani nella battaglia navale di Lepanto, dopo aver invocato la Madonna con la recita del Rosario nel 1571. Inoltre la prima domenica di ottobre (quest'anno il giorno 3) ricorre uno dei due appuntamenti annuali con la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, a mezzogiorno.
Siamo dunque invitati tutti a riscoprire la preghiera del Rosario; sia coloro che abitudinalmente lo recitano, ma anche e soprattutto i giovani. Il venerabile papa Giovanni Paolo II diceva ai giovani di non vergognarsi di recitare il Rosario individualmente anche in mezzo alla gente, nelle pause del lavoro o sui mezzi pubblici. Molto spesso ciò che di questa forma di preghiera perplime i giovani è la ripetitività, che in questo nostro mondo secolarizzato viene fatta colpevolmente passare come una sorta di superstizione. Ben altra cosa è il Santo Rosario, simbolo di una totale dedizione alla Beata Vergine Maria; attraverso l'Ave Maria ci affidiamo a lei, secondo quello che scrive san Giacomo: "Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza" (Gc 5,16). Poiché noi uomini siamo peccatori e indegni della immensa misericordia del Padre, ci affidiamo all'intercessione della Madonna che, concepita senza macchia per i meriti della Redenzione attuata da Gesù Cristo, invoca per noi il Signore ottenendoci ciò di cui abbiamo bisogno. Pure la ripetitività ha quindi la sua spiegazione nel brano biblico; le dieci Ave Maria di ogni mistero rappresentano così l'insistenza raccomandata da san Giacomo e illustrata da Gesù Cristo stesso nel Vangelo: "Vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza" (Lc 11,8). Quindi non è superstizione; la preghiera del Rosario può essere definita la più dolce ed efficace delle preghiere, poiché riassume in sè il Padre Nostro (la preghiera insegnataci da Gesù), l'Ave Maria (con cui ci rivolgiamo alla Vergine confidenti nella sua intercessione verso Dio) e il Gloria al Padre (con cui glorifichiamo la Santissima Trinità).
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