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venerdì 22 ottobre 2010

Giornata missionaria mondiale 2010

Dal lontano 1926, la penultima domenica del mese di ottobre è dedicata dalla Chiesa alla Missione, con la giornata missionaria mondiale, e come di consueto papa Benedetto XVI ha diffuso qualche mese fa un messaggio dedicato a questo tema. In questo messaggio il Santo Padre sottolinea innanzitutto la concomitanza della giornata missionaria con il mese di ottobre, mese nel quale molte parrocchie e comunità pastorali riprendono l'attività e inoltre mese dedicato alla Madonna e alla preghiera del Rosario: «La Chiesa ci invita ad imparare da Maria, mediante la preghiera del Santo Rosario, a contemplare il progetto d’amore del Padre sull’umanità, per amarla come Lui la ama. Non è forse questo anche il senso della missione?». Da questo interrogativo sul senso della Missione della Chiesa, il papa sviluppa un concetto che travalica i confini che solitamente noi, cristiani d'occidente, attribuiamo a questo termine; «Come i pellegrini greci di duemila anni fa, anche gli uomini del nostro tempo, magari non sempre consapevolmente, chiedono ai credenti non solo di “parlare” di Gesù, ma di “far vedere” Gesù, far risplendere il Volto del Redentore in ogni angolo della terra davanti alle generazioni del nuovo millennio e specialmente davanti ai giovani». Quindi la missione non è riservata solo a quei volontari che rinunciano agli agi e alle comodità della vita moderna per soffrire con i più poveri, non solo a coloro che lasciano la loro terra per annunciare il Vangelo a chi ancora non lo conosce; la missione di ogni cristiano è anche quella di rinnovare l'annuncio del Vangelo in mezzo alla gente che l'ha smarrito, coperto dal rumore, dalla frenesia, dalla mondanità della vita di tutti i giorni. La missione non deve essere una croce riservata a certi cristiani volenterosi, ma la croce che Nostro Signore ha indicato ad ogni battezzato di portare per andare dietro a Lui. Tramite questa opera si manifesta l'annuncio di Cristo, che «ci rivela "che Dio è carità" (1 Gv 4,8) e insieme ci insegna che la legge fondamentale della umana perfezione, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il nuovo comandamento dell’amore». Soltanto sentendoci tutti partecipi della stessa missione della Chiesa, dice il papa riprendendo l'esortazione apostolica Sacramentum Caritatis: «Non possiamo tenere per noi l’amore che celebriamo nel Sacramento. Esso chiede per sua natura di essere comunicato a tutti».
La conclusione del messaggio, nella quale il pontefice ravviva l'invito ad una costante e comune preghiera, è riservata a quei missionari e a quelle missionarie che quotidianamente arrivano a rischiare la vita nei luoghi più lontani e difficili, arrivando anche talvolta a sacrificarsi in nome del Vangelo.

Il testo completo del messaggio del papa è raggiungibile cliccando qui.

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