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sabato 26 novembre 2011

Tempo di Avvento

Con questa Domenica comincia un nuovo anno liturgico. L'anno che segue la liturgia, infatti, non corrisponde a quello civile, che comincia in gennaio per terminare in dicembre: esso si diparte dall'Avvento, il tempo liturgico che porta verso il Natale, in cui si celebra la prima venuta di Cristo sulla terra, ma anche il tempo dedicato in maniera particolare all'attesa della Sua venuta nella gloria, quando giudicherà i vivi e i morti e riconsegnerà tutta la creazione nelle mani del Padre Celeste. La liturgia, con i suoi segni visibili esteriori, ci aiuta a comprendere meglio la natura di questo tempo; non è un inizio anno chiassoso come i capidanno cui oramai siamo abituati, ma siamo altresì invitati agli atteggiamenti dell'attesa e della veglia, che ci proiettano verso i misteri ultimi, i novissimi, che costituiscono il destino di ogni uomo. Il colore liturgico delle vesti sacre e degli arredi è il viola, fusione del blu, che indica la temperanza e la prudenza da applicare nella vita, specie in questo tempo, e del rosso, che ci ricorda il Sangue della Passione di Cristo, venuto nel mondo per riscattare con la Sua stessa vita le nostre anime dalla schiavitù del peccato. Nelle domeniche e nelle ferie di Avvento non si recita il Gloria, inno natalizio per eccellenza (comincia, infatti, con le parole che gli angeli rivolsero ai pastori nella Notte Santa), cosa che in un certo senso aumenta l'attesa verso il culmine, che è la solennità del Natale del Signore. Infine anche la musica è più discreta, gli strumenti più parchi, per non anticipare la gioia del Natale, al quale siamo invitati a prepararci con la preghiera e la contrizione.
A questo proposito vorrei indicare ai lettori un brano particolarmente significativo della liturgia del tempo di Avvento, ossia l'inno che ci accompagnerà in tutte le domeniche e ferie di Avvento alla celebrazione dei Vespri: Conditor Alme Siderum. Ne propongo l'ascolto nella versione gregoriana e in una rielaborazione in chiave polifonica del princeps musicae Giovanni Pierluigi da Palestrina; in fondo potete trovare il testo con la traduzione. Con questo omaggio musicale intendo augurare a tutti i lettori un buon inizio dell'anno liturgico e, soprattutto, un buon tempo di Avvento.





Cónditor alme síderum,
ætérna lux credéntium,
Christe, redémptor ómnium,
exáudi preces súpplicum.

Qui cóndolens intéritu
mortis períre sæculum,
salvásti mundum lánguidum,
donans reis remédium,

Vergénte mundi véspere,
uti sponsus de thálamo,
egréssus honestíssima
Vírginis matris cláusula.

Cuius forti poténtiæ
genu curvántur ómnia;
cæléstia, terréstria
nutu faténtur súbdita.

Te, Sancte, fide quæsumus,
ventúre iudex sæculi,
consérva nos in témpore
hostis a telo pérfidi.

Sit, Christe, rex piíssime,
tibi Patríque glória
cum Spíritu Paráclito,
in sempitérna sæcula. Amen.
Vivificante creatore delle stelle,
eterna luce dei credenti,
Cristo, redentore di tutti,
esaudisci le preghiere di chi ti supplica.

Tu compatendo il mondo
che andava in rovina nella morte,
salvasti l'umanità ammalata,
donando una cura ai peccatori,

Mentre scendeva la sera del mondo,
come uno sposo dal talamo nuziale,
sei uscito dall'intemerato
ventre della Vergine madre.

Alla tua forte potenza
tutte le creature piegano il ginocchio;
quelle del cielo, quelle della terra
si mostrano sottomesse alla tua volontà.

Te, o Santo, con fede preghiamo,
te, che verrai come giudice del mondo:
conservaci nel tempo
dalla lancia del perfido nemico.

O Cristo, re piissimo,
a te e al Padre sia gloria
con lo Spirito Paraclito
per i secoli eterni. Amen.

Traduzione dal sito www.cantualeantonianum.com

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