Terminato il mese dedicato alla Madonna, il mese di giugno si apre con tredici giorni di preghiera fino alla ricorrenza annuale del transito di Sant'Antonio di Padova (avvenuto il 13 giugno 1231), quasi ad acuire il legame tra Maria e il Santo che ebbe il privilegio di stringere Gesù come bambino tra le sue braccia.
Nato a Lisbona nel 1195 ed entrato a far parte della comunità dei Canonici regolari di sant'Agostino, fu colpito dallo stile di vita predicato da san Francesco ad Assisi, dove decide di entrare a far parte dei frati minori. Dedito in particolare alla predicazione, dopo aver viaggiato per l'Europa, si stabilì in Italia, scegliendo Padova come città prediletta; la sua agiografia è ricca di fatti prodigiosi e di miracoli, come l'essere sopravvissuto all'avvelenamento, riattaccare le membra staccate dal corpo e si racconta di come, durante i suoi sermoni, ognuno lo sentisse parlare la propria lingua. Per gli ultimi istanti della sua vita si ritira a vita quasi eremitica su una capanna fatta costruire su di un noce presso Camposampiero; da qui, il 13 giugno 1231, sentendo la morte ormai vicina, espresse il desiderio di raggiungere il tempio mariano dell'Arcella, a Padova, dove si spense. Subito la fama della sua santità e delle sue virtù eroiche spinsero molti pellegrini verso il luogo della sua sepoltura, ove ottenevano grazie di ogni genere, che ad oggi ne fanno uno dei santi più invocati al mondo.
Anche a Caorle, come in tutto il Veneto, la devozione al Santo di Padova si fece sentire con particolare fervore: nella cattedrale caprulana, infatti, gli era dedicato un altare sulla parete destra, al quale era collocata la tela settecentesca recentemente restaurata e posta sulla parete sinistra; a quell'altare il vescovo Pietro Martire Rusca aveva comandato che si celebrasse una Messa letta ogni giorno e due Messe cantate al mese, come testimonia la lapide affissa alla parete destra, proprio dove sorgeva quell'antico altare. Al posto dell'altare oggi è aperta una nicchia, con una statua del Santo.
Non solo, ma le cronache ci narrano che nel 1604 il vescovo di Caorle Lodovico De Grigis ha consacrato il Santuario antoniano del Noce, sorto a Camposampiero dove il Santo ebbe la sua ultima dimora.
I devoti del Santo sparsi in tutto il mondo invocano per sè, per i propri cari e per tutto il mondo le grazie di Dio per intercessione di sant'Antonio con la Tredicina, da oggi e fino al 13 giugno, giorno della festa liturgica, che quest'anno cade in domenica.
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