Cominciano oggi i tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) dedicati alla preghiera all'inizio dell'estate, le Tempora d'Estate. Questa ricorrenza delle Quattro Tempora ha origine antica (sarebbe stata introdotta da papa Silicio nel IV secolo per combattere l'eresia di Gioviniano, contrario al digiuno) ed ha lo scopo di consacrare a Dio con la preghiera i frutti della terra e del lavoro dell'uomo, all'inizio di ogni stagione: per l'estate, nella settimana tra la Pentecoste e la solennità della Santissima Trinità, si implora la benedizione sui frutti della terra (il frumento); per l'autunno, nella terza settimana di settembre (dopo la festa dell'Esaltazione della Croce), si implora la benedizione per la vendemmia; per l'inverno, nella terza settimana di Avvento, si implora la benedizione per la semina; ed infine per la primavera, nella I settimana di Quaresima, aggiunta in seguito. Probabilmente già i pagani invocavano i loro dei per questi scopi, giacché la loro vita era particolarmente incentrata sull'agricoltura; con l'avvento del cristianesimo il significato di queste ricorrenze è stato purificato, con una accezione più spiccatamente penitenziale.
Nella forma straordinaria del rito romano, infatti, questi giorni erano dedicati al digiuno e all'astinenza (il venerdì), alla preghiera e alla penitenza, occasione privilegiata per accostarsi al sacramento della Confessione. Fino al Messale promulgato nel 1962 dal beato papa Giovanni XXIII recentemente liberalizzato dal motu proprio "Summorum Pontificum" di Benedetto XVI, avevano dei formulari propri per la preghiera, ad esempio nelle antifone e nelle orazioni all'Offertorio e alla Comunione delle Messe di questi tre giorni in ogni stagione: ad esempio, per l'estate, queste si ispiravano a brani dell'Antico Testamento (Levitico, Deuteronomio, Gioele) che parlavano dell'offerta della primizia del grano (Lv 23, 9-11.15-17) o della prosperità agricola.
Nel Messale del rito ordinario romano non ci sono più questi formulari dedicati, ma rimane l'indicazione per dedicare la Messa "per varie necessità" e del digiuno e l'astinenza il venerdì, anche se facoltativi e non più obbligatori.
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