Il mese di giugno è ormai al termine e si avvicina il tradizionale appuntamento dei fedeli caorlotti e dei molti devoti ospiti con la Madonna dell'Angelo, sabato 10 e domenica 11 luglio; in quest'anno solo il preludio dei più imponenti festeggiamenti che si terranno il prossimo settembre.
Accompagneremo il simulacro della Beata Vergine in processione dal Santuario al Duomo la sera di sabato, dalle 21:45; domenica, giorno della festa, le Sante Messe in Duomo, secondo l'orario festivo; dopo la Messa delle ore 21:00 il ritorno al Santuario, sempre processionalmente.
L'origine di questa festa risale al XVIII secolo, quando Caorle era una delle nove città del dogado di una Venezia ormai in completa decadenza; la popolazione era poverissima, mancavano i mezzi di sussistenza e l'epidemia di peste aveva letteralmente decimato gli abitanti. Ad aggravare questa situazione, nel 1741, il Senato della Serenissima ordinò una ricognizione delle terre e delle acque invendute, minacciando così i caorlotti (che al tempo vivevano essenzialmente di pesca, dal momento che la città era per lo più circondata da paludi incoltivabili) di perdere gli antichi privilegi di cui godevano sui canali, fiumi e porti che si affacciavano tra Livenza e Tagliamento. Così, oltre ad un appello rivolto dai cittadini direttamente al doge, il Consiglio dei nobili e dei popolari si riunì nel palazzo podestarile per implorare l'aiuto provvidenziale della Beata Vergine dell'Angelo, impegnandosi con voto solenne a celebrare una festa in suo onore. Quando, l'anno successivo, furono riconfermati i privilegi delle acque, i cittadini di Caorle si rivolsero al vescovo, Francesco Trevisan Suarez, affinché fissasse una data per quella che sarà l'annuale festa del voto; il vescovo stabilì che essa venisse celebrata la domenica entro l'ottava della Natività della Vergine (l'8 settembre). Solo nel 1864 il patriarca di Venezia Giuseppe Luigi Trevisanato chiese al papa, Pio IX, che tale ricorrenza fosse spostata alla seconda domenica di luglio, poiché sarebbe così riuscita più agevole la partecipazione dei pescatori; il papa acconsentì alla richiesta, stabilendo, con decreto datato 7 luglio 1864, che in quella domenica si celebrassero Messa e Ufficio del Patrocinio di Maria Santissima.
In questo momento di particolare difficoltà per i nostri pescatori è facile trovare, nelle vicende che la storia ci tramanda, un nesso sorprendente; oggi, come allora, a causa di decisioni che alla nostra vista appaiono lontane, talvolta miopi e troppo drastiche, la vita di decine di famiglie della nostra comunità è resa improvvisamente precaria. Come non tornare con il nostro cuore a quel porto che la Provvidenza ha voluto far sorgere proprio sul mare, al quale nei secoli decine di cuori hanno trovato attracco, senza mai restare delusi! Quale occasione più propizia di questa festa del voto, dunque, per affidare a Lei ancora una volta le sorti della città; provveda Lei a noi nella necessità, come recita l'antica orazione scritta a corona del suo Santuario.
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