Il Patriarca cita subito le parole poste dal Papa all’inizio della lettera apostolica “Porta fidei” - “La porta della fede che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi” - per sottolineare che ”l’anno della fede è rivolto, prima di tutto, alle nostre comunità che, nel loro cammino di conversione e purificazione, devono riscoprirsi soggetti vivi di evangelizzazione; tutti, infatti, siamo chiamati a tener fisso lo sguardo su Gesù origine e compimento della fede. L’invito a tenere la porta aperta riguarda i credenti, ossia le nostre comunità ecclesiali che vorremmo fossero più capaci di riflettere il volto luminoso di Cristo”. E poiché “l’eucaristia è il momento in cui la Chiesa si esprime nel modo più vero e compiuto, ecco perché si è scelto d’iniziare l’anno della fede celebrando all’altare il mistero del corpo e del sangue del Signore. Non si tratta di organizzare qualcosa di più o di progettare qualche nuovo evento ma di vivere il mysterium fidei: essere Chiesa, ovvero porta aperta sul mondo, poiché Gesù, dopo la sua morte/resurrezione, non è più accessibile tramite il suo corpo fisico ma quello ecclesiale”.
Mons. Moraglia evidenzia così il cuore e l’obiettivo dei prossimi mesi: non “compiere servizi” ma puntare a “vivere una vera esperienza di fede”, “ritornare alle radici della fede, all’incontro col Signore Risorto”. Celebrare insieme la messa a San Marco, prosegue, “vuol dire affermare che il culto è l’atto di fede più alto” e quindi spetta “a noi renderlo operante anche a livello sociale, attraverso una testimonianza di vita realmente rinnovata a contatto col corpo e sangue del Signore. Il convenire sotto la presidenza del Vescovo, attorno all’altare del sacrificio è già testimonianza di fede di fronte alla città e per noi impegno, offerta, proposta di stare con Gesù e come Gesù in mezzo ai fratelli”. Si tratta, allora, di “rilanciare la pastorale ordinaria, grazie alla quale vivono le nostre comunità, così da rendere visibile e concreta la fede, lungo il cammino dell’intero anno, rispolverando i binomi: grazia e fede, libertà e vita di fede, revisione di vita e fede, fede e opere, fede e carità, fede e speranza. In modo che la nostra vita sia - in qualsiasi momento - concreta testimonianza di fede”. Il Patriarca osserva ancora che “celebrare l’eucaristia è annunciare la Sua morte, proclamare la Sua resurrezione, nell’attesa della Sua venuta; l’eucaristia è riscoprire il centro di ogni cosa. La celebrazione eucaristica d’apertura, quindi, va intesa, preparata e vissuta per quello che è; si tratta di un evento ecclesiale: la liturgia è culmine della vita del cristiano; la Fede e l’amore s’esprimono, in modo pieno e compiuto, proprio nel segno della Chiesa locale, convocata dal Vescovo, attorno all’altare”.
Nella stessa lettera si ricorda che, proprio in occasione della celebrazione di domenica 14 ottobre, verrà consegnata a tutti la prima riflessione (di tre in programma) che il Patriarca intende offrire alla Chiesa di Venezia, come pista per un cammino comune. Le due successive saranno poi proposte nell’ambito di altrettante istruzioni previste, a livello zonale, rispettivamente nel febbraio e nel maggio 2013. In quest’ultimo mese, inoltre, si terrà anche il pellegrinaggio diocesano a Roma sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo.
Con l’occasione, mons. Moraglia ha voluto comunicare ufficialmente ai sacerdoti una nuova iniziativa. E’ “un appuntamento diocesano mensile - annuncia il Patriarca - che ci accompagnerà lungo l’Anno della Fede ma, spero, anche dopo: il pellegrinaggio “mariano”, la mattina del primo sabato del mese, con l’intenzione di preghiera dedicata in modo particolare alle vocazioni alla vita sacerdotale e di speciale consacrazione. Vuol essere un momento semplice e familiare che, sono convinto, potrà unire i partecipanti in una vera amicizia spirituale”. Nel box a fianco c’è il calendario già fissato con gli orari previsti; tutti i pellegrinaggi mariani mensili saranno guidati dal Patriarca Francesco e vedranno la costante presenza della comunità del Seminario. Il Patriarca invita sin d’ora tutti a prendervi parte: sacerdoti, diaconi, religiosi, consacrati e laici. Saranno inoltre coinvolte, evidentemente in modo speciale, le comunità e le realtà aggregative (parrocchie e vicariati in primo luogo) che, di volta in volta, ospiteranno il pellegrinaggio sul loro territorio.
Alessandro Polet |
Pellegrinaggi mariani mensili guidati dal Patriarca e alla presenza della comunità del Seminario
In preghiera per le vocazioni, ogni primo sabato del mese- 6 ottobre 2012: dalla chiesa dei Gesuati al Seminario / Basilica della Madonna della Salute (Venezia)
- 3 novembre 2012: chiesa Madonna della Salute (Catene – Marghera)
- 1 dicembre 2012: chiesa S. Maria della Speranza (Mestre)
- 5 gennaio 2013: chiesa S. Maria della Pace (Bissuola – Mestre)
- 2 febbraio 2013: basilica S. Maria Gloriosa dei Frari (Venezia)
- 2 marzo 2013: santuario S. Maria Assunta (Borbiago di Mira)
- 6 aprile 2013: santuario Madonna dell’Angelo (Caorle)
- 4 maggio 2013: chiesa S. Maria Ausiliatrice (Gazzera –Mestre)
Orari:
7.30 – Rosario meditato
8.15 – S. Messa
9.00 – Colazione fraterna
Durante il pellegrinaggio sarà possibile accostarsi al sacramento della Riconciliazione
Fonte: patriarcatovenezia.it.
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