Ricorre oggi l'anniversario del voto emesso dalla comunità dei cittadini di Caorle alla Madonna dell'Angelo, affinché salvasse la città dalla fine cui era stata destinata dal Comando tedesco che aveva occupato il nord Italia. Infatti il 10 dicembre 1943 era stato emanato l'ordine, dal comando generale nazista di stanza a Venezia, di far sgomberare il territorio della fascia costiera tra Livenza e Tagliamento per una profondità di dieci chilometri, e trasferire la popolazio ne in provincia di Vicenza. Dall'8 settembre a Caorle, come in gran parte d'Italia, erano venute a mancare le rappresentanze civili, e molto spesso era la Chiesa a supplire in diversi modi. Così fu il parroco, don Felice Marchesan, a farsi carico della preoccupazione di tutta la popolazione e a recarsi direttamente a Venezia per scongiurare il pericolo. Ma, come era prevedibile, difficilmente le decisioni dell'esercito tedesco erano revocabili, specialmente se mosse da ragioni di strategia militare volte a facilitare il controllo sul territorio. Il parroco dovette tornare a Caorle a mani vuote; ma, perseverando nella fede, decise insieme ai fedeli di implorare la Vergine Santa di aver ancora una volta care le sponde dei suoi figlioli, e di intercedere affinché potessero rimanere nella loro terra. Emisero dunque un voto solenne il 2 gennaio del 1944: i cittadini si sarebbero impegnati a restaurare il Santuario (riedificato due secoli prima e minato dalle intemperie atmosferiche). Solo pochi giorni dopo quella data, il parroco, tornato a Venezia, potè recare al popolo la lieta notizia che l'ordine tedesco era stato definitivamente revocato. Così nel 1948 iniziarono i lavori di rinforzo della struttura e abbellimento degli interni, che hanno reso il Santuario così come lo possiamo vedere oggi.
Da allora e fino ai giorni nostri ogni 2 gennaio si commemora l'adunanza del popolo di Caorle ai piedi della Vergine: quest'anno sarà celebrata una santa Messa solenne alle ore 10:00 al Santuario. Da quest'anno, per sette anni, chi, accostatosi al sacramento della Confessione, partecipa a questa sacra funzione (o per lo meno si raccolga in preghiera dinanzi all'immagine della Vergine, concludendo con il Padre nostro ed il Credo) potrà lucrare, per benevola concessione del Sommo Pontefice Benedetto XVI, l'Indulgenza plenaria per sè e per i defunti trattenuti in Purgatorio.
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